La Bce arresta la corsa al rialzo sui tassi e ritrova l’unanimità
La Bce arresta la corsa al rialzo sui tassi e ritrova l’unanimitàRoma, 26 ott. (askanews) – Dopo la più aggressiva e prolungata stretta monetaria della sua storia, la Banca centrale europea ha finalmente deciso una pausa sui rialzi dei tassi di interesse per l’area euro. E dopo mesi di crescenti diverbi, su questa decisione il Consiglio direttivo ha ritrovato l’unità (la scelta è stata unanime).
Con ogni probabilità a questo ha contribuito anche il clima “caloroso ed emozionato” attorno al commiato del governatore uscente della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che “dopo 12 anni di onorato servizio era al suo ultimo Consiglio direttivo”, come ha raccontato la presidente Christine Lagarde nella conferenza stampa post direttorio. L’istituzione ha confermato il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento al 4,50% e al 4% quello sui depositi, che le banche commerciali parcheggiano presso la stessa Bce. Invece non è stata nemmeno discussa, come riferito dalla presidente, l’ipotesi (che pure era circolata anche tra gli analisti) di rivedere i propositi di rinnovare fino alla fine del 2024 gli stock di titoli accumulati con il piano anticrisi Pepp. Questa scadenza è stata invece confermata.
Le decisioni sono in linea con le attese e le successive spiegazioni Lagarde, in definitiva, non hanno offerto veri elementi in più. La presidente ha voluto allontanare le speculazioni sui tempi dei futuri tagli ai tassi di interesse: qualunque discussione in tal senso “sarebbe totalmente prematura”. Invece ha voluto rimarcare che il fatto che la Bce confermi oggi tassi “non significa che non gli alzeremo più”. Ma in realtà questo è proprio quello che si attendono in molti. Mentre quasi nessun analista, salvo in caso di inattesi e brutali shock al rialzo dell’inflazione, sembra dare credito alla possibilità di altri aumenti.
Semmai si tratterà di vedere quanto a lungo la Bce lascerà questo livello di tassi di interesse che comunque è ritenuto restrittivo e che sta avendo un crescente effetto deprimente, come riconosciuto dallo stesso Consiglio, sui livelli di domanda nell’eurozona. Per l’economia la Bce si attende debolezza per il resto dell’anno e poi un progressivo miglioramento “negli anni futuri”, con il calo dell’inflazione che in parallelo dovrebbe favorire un recupero di potere di acquisto delle famiglie. Alla presidente sono state rivolte domande anche riguardo ai livelli raggiunti dal differenziale dei titoli di Stato dell’Italia rispetto a quelli della Germania sulla scadenza decennale, lo “spread” oltre 200 punti base. Ha risposto in maniera indiretta: la Bce intende garantire “una trasmissione appropriata” della sua politica monetaria in tutti i paesi dell’unione valutaria “e abbiamo tutti gli strumenti per assicurarci che accada”, ha detto.
Oggi il consiglio si è riunito in trasferta ad Atene, una consuetudine che vede ogni anno, un volta l’anno, la riunione tenersi a turno in uno dei paesi dell’unione valutaria. La prossima riunione è calendarizzate il 14 dicembre e in quella occasione verranno anche aggiornate le previsioni economiche sull’inflazione. A quel punto si vedrà in quali termini i tecnici della Bce valutino l’eventuale impatto delle tensioni che si sono scatenate in Medioriente a causa dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele e delle rappresaglie delle forze israeliane. A dicembre al posto di Visco al Consiglio ci sarà Fabio Panetta, che dal primo novembre sarà il nuovo governatore della Banca d’Italia e che lascerà il comitato esecutivo della Bce, in cui gli subentrerà Piero Cipollone, vice direttore generale uscente di Bankitalia. Facendo chiaramente capire di chi stesse parlando, senza mai nominarlo direttamente, Lagarde ha tributato un affettuoso saluto a Visco. “Il livello di calore, di emozione e di ringraziamento che gli è stato dimostrato, e la sua risposta, hanno ricordato a tutti noi che sebbene a volte non concordiamo, peraltro oggi abbiamo deciso in maniera unanime, ma sebbene possiamo dissentire in alcune situazioni, ci sta questo nostro obiettivo comune, abbiamo una elevata qualità di dibattito” in cui “anche il dissenso” va considerato un contributo prezioso. (di Roberto Vozzi).