Fed, verbali direttorio: “Inflazione resta inaccettabilmente alta”
Fed, verbali direttorio: “Inflazione resta inaccettabilmente alta”Roma, 22 feb. (askanews) – Alla riunione di fine gennaio del direttorio della Federal Reserve, i banchieri centrali Usa “hanno concordato che l’inflazione resta inaccettabilmente alta”, oltre che ben superiore all’obiettivo del 2%. La maggior parte dei componenti del Fomc si è espressa a favore di proseguire la manovra di rialzi dei tassi, attenuando però il ritmo degli aumenti a 25 punti base, come poi effettivamente deciso, in modo da “valutare meglio i progressi dell’economia verso gli obiettivi di stabilità dei prezzi con massima occupazione”.
Lo riportano i verbali (minute) della riunione del Fomc, pubblicati oggi dalla Fed, aggiungendo tuttavia che alcuni (pochi) partecipanti “hanno sostenuto che avrebbero preferito alzare i tassi di 50 punti base e che un aumento più consistente avrebbe portato più rapidamente il tasso di riferimento a livelli ritenuti sufficientemente restrittivi”.
Ad ogni modo “tutti hanno concordato che è appropriato continuare i rialzi e continuare il processo di riduzione del bilancio”, aggiunge il documento. Inoltre, i banchieri centrali Usa “hanno concordato che il mercato del lavoro resta molto tirato e hanno valutato che la domanda di lavoro eccede in maniera consistente l’offerta di lavoratori disponibili”.
I componenti del Fomc hanno anche rilevato “che il tasso disoccupazione è tornato ai minimi storici, mentre i posti vacanti restano elevati e la crescita delle retribuzioni resta elevata”. E secondo i banchieri centrali Usa la recente ondata di tagli occupazionali dei giganti tecnologici “non sembra riflettere debolezze diffuse nella domanda di lavoro”.
Va rilevato che queste considerazioni si riferiscono a un periodo antecedente agli ultimi dati sul mercato del lavoro Usa, che con altri 500mila posti creati a gennaio ha mostrato una dinamica di solidità perfino più forte del previsto. Con ogni probabilità queste valutazioni riportate dalle “minute” risulterebbero quindi oggi ulteriormente rafforzate alla luce dei nuovi dati, ed è questo che ha alimentato nelle ultime settimane il riaccendersi delle aspettative su una linea più restrittiva della Fed sui tassi.