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Il menu digitale piace ai ristoranti: più veloce e meno errori

Il menu digitale piace ai ristoranti: più veloce e meno erroriRoma, 30 ott. (askanews) – Velocità nel servizio, meno errori, più facilità nelle ordinazioni e un aumento dei piatti ordinati e quindi della spesa complessiva: ecco i vantaggi che il menù digitale ha avuto nella ristorazione in Italia secondo un’indagine realizzata da leggimenu.it, startup fondata ad inizio 2023, che fornisce un menù digitale gratuito utilizzato da quasi 25mila ristoranti italiani.

L’indagine è stata fatta su 10mila ristoranti con cucine diverse, da quella italiana a quella giapponese, di cui il 60% offre il servizio di asporto o delivery. Per il 44% degli intervistati, il passaggio dal menù cartaceo a quello digitale ha semplificato il processo dell’ordinazione da parte dei clienti, soprattutto stranieri. Anche la velocità è stata una dei plus di questo passaggio al digitale: il 25% dei ristoratori l’ha infatti segnalata come uno dei più importanti benefici legati all’innovazione tecnologica, affermando che l’85% delle ordinazioni non superano i 5 minuti di durata. Il 15% degli intervistati, inoltre, ha dichiarato che il menù digitale ha incentivato la possibilità di modifiche e aggiornamenti istantanei del menù, mentre per l’8% il nuovo modo di ordinare ha ridotto la possibilità di errore. Con l’arrivo del menù digitale, non si sono digitalizzati solo gli ordini: a godere dei benefici della tecnologia è infatti tutta la filiera. Il 61% dei ristoranti sottoposti al sondaggio, oltre al menù, infatti ha deciso di digitalizzare anche i sistemi di pagamento, mentre il 10% del totale di coloro che sono stati sottoposti al sondaggio ha scelto di snellire le procedure per il reperimento delle materie prime. Infine, il 6,8% degli intervistati ha offerto la possibilità di ordinare con il tablet in autonomia, senza bisogno che un cameriere si rechi fisicamente al tavolo.

Una rivoluzione, quella che ha coinvolto il mondo della ristorazione nel passaggio al digitale, che ha inciso poco sulla formazione dei dipendenti, che è stata per lo più veloce e facile. Per il 78,2% degli intervistati, infatti, il passaggio al digitale è stato poco impegnativo. In particolare: per il 46% degli intervistati non c’è stato bisogno di alcuna formazione specifica per i propri dipendenti, mentre il 21% dei ristoratori che ha dipendenti tra i 30 e i 50 anni e il 22% di quelli che ha dipendenti sopra ai 50 anni ha fatto qualche tipo di formazione digitale.