Vino, Donne della Vite: 15 novembre convegno su sostenibilità sociale
Vino, Donne della Vite: 15 novembre convegno su sostenibilità socialeMilano, 5 nov. (askanews) – L’associazione Donne della Vite torna a occuparsi di sostenibilità sociale nella filiera vitivinicola, con un convegno che si svolgerà il 15 novembre nell’azienda Castello di Gabbiano a Mercatale Val di Pesa (Firenze).
“E’ un tema che ci sta particolarmente a cuore e durante il convegno lo approfondiremo sotto diversi aspetti, a nostro giudizio utili alle aziende produttrici” ha dichiarato la presidente delle Donne della Vite, Valeria Fasoli, spiegando che “si parla moltissimo degli altri due pilastri della sostenibilità, quello ambientale e quello economico, ma poco o nulla di concreto si è finora detto su questo delicato argomento. L’ambizione – ha concluso – è di fornire definizioni e spunti per attuare la sostenibilità sociale in pratica e ovviamente calarla nel mondo agricolo in genere e più specificatamente in quello viticolo”. “La sostenibilità include aspetti che riguardano la dimensione sociale, che si sostanzia nella necessità del rispetto delle normative in materia di diritto del lavoro, ma che abbraccia anche il concetto di benessere del lavoratore” ha ricordato l’avvocata e docente universitaria, Silvia Rolandi, precisando che “l’introduzione della condizionalità sociale nella nuova Pac fa emergere come l’argomento non possa essere considerato marginale e necessiti di un approfondimento”.
“Quando certifichiamo la sostenibilità, per esempio con lo standard Equalitas che interessa in modo particolare il settore del vino, come Valoritalia – ha evidenziato il direttore operativo Giuseppina Amodio – verifichiamo anche il rispetto dei diritti dei lavoratori e le scelte dell’azienda in materia sociale, che peraltro è diventata una discriminante importante nelle scelte di acquisto dei consumatori”. Ma per “fare davvero” sostenibilità sociale, le aziende necessitano di standard e linee guida a cui fare riferimento. “Nell’ambito di progetti di ricerca dedicati, presso l’Università di Verona – afferma Laura Calafà, docente presso l’Ateneo veneto – ci occupiamo di prevenire e contrastare lo sfruttamento lavorativo e il caporalato in agricoltura, promuovendo la filiera dell’agricoltura responsabile, non solo in Veneto ma anche nelle regioni limitrofe, grazie alla stesura di linee guida per prevenire lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, utili alle aziende per evitare infiltrazioni della malavita e per non incorrere in sanzioni”.
Sono tanti, dunque, gli aspetti che verranno approfonditi dai relatori e che saranno oggetto di dibattito nella tavola rotonda che seguirà, con la partecipazione di Stefania Saccardi, vicepresidente e assessora all’Agroalimentare di Regione Toscana, Marco Caprai, Ad di Arnaldo Caprai, Francesco Caselli, Ad e agronomo di Castello di Gabbiano, e Laura Passera, socia fondatrice e consigliera dell’associazione Donne della Vite.