Cinque Regioni al voto nel 2024, il centrodestra cerca conferme
Cinque Regioni al voto nel 2024, il centrodestra cerca confermeMilano, 11 nov. (askanews) – Non solo le europee di giugno, ma anche cinque banchi di prova regionali. È lo scenario elettorale del 2024 che vede in programma il rinnovo delle amministrazioni di Sardegna e Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Umbria. Tutti territori governati oggi dal centrodestra che andranno molto probabilmente al voto in date diverse, da febbraio all’autunno. La coalizione di governo, salvo sorprese, si presenterà compatta cercando la riconferma dei presidenti uscenti, mentre il centrosinistra dovrà cercare un asse con il M5s e con almeno una parte del defunto Terzo Polo (Azione).
In Sardegna, dove si voterà molto probabilmente a febbraio, non è però ancora certa la ricandidatura di Christiano Solinas (Partito sardo d’azione-Lega). Al suo posto Fdi potrebbe far correre il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. Per il centrosinistra è stata invece ufficializzata la corsa dell’ex viceministra Cinque Stelle Alessandra Todde, che al termine di un incontro a Cagliari fra i rappresentanti delle forze di opposizione a Solinas ha ottenuto il disco verde da 12 sigle su 15. Non ha convinto l’ex presidente Renato Soru che potrebbe correre comunque da solo. In Abruzzo si andrà alle urne il 10 marzo e il centrodestra sembra avviato verso la ricandidatura di Marco Marsilio (Fdi), mentre la coalizione di centrosinistra ha ufficializzato che lo sfidante sarà l’ex rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, appoggiato, dopo qualche tentativo di resistenza, anche da Azione. L’altro presidente uscente la cui ricandidatura sembra più a rischio è quello della Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia), nonostante i vertici del suo partito abbiano finora cercato di blindarlo. Sul fronte opposto il centrosinistra non ha ancora deciso se scegliere lo sfidante con le primarie o meno, ma intanto il Pd ha lanciato l’imprenditore Angelo Chiorazzo, gradito finora solo da una parte del M5s. In Piemonte, salvo l’ipotesi di un anticipo del voto a marzo in tutte le Regioni in scadenza eccetto l’Umbria, si voterà a giugno e in ogni caso Alberto Cirio (Forza Italia) conta di correre per un secondo mandato per il centrodestra anche se Giorgia Meloni, un mese fa a Torino, non ha confermato il suo via libera ma solo la sua “stima” per il presidente uscente. Quanto al centrosinistra si è fatta avanti la vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo e la candidatura di Todde in Sardegna potrebbe aumenta le sue possibilità di ottenere l’appoggio del M5s piemontese.
In Umbria, nonostante si voti probabilemente a ottobre, la presidente uscente Donatella Tesei (Lega) ha già ufficializzato la propria ricandidatura, ma Fdi farà pesare il proprio maggiore peso elettorale.