Vino, Mobrici: siccità è fatto concreto, non più evento eccezionale
Vino, Mobrici: siccità è fatto concreto, non più evento eccezionale
Pres. Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato: servono aiuti
Milano, 24 feb. (askanews) – “Ormai la siccità non è più un evento eccezionale ma è un fatto concreto, con il quale dobbiamo fare i conti ogni giorno”. Così il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici, ha commentato la difficile situazione idrica che sta colpendo il settore vitivinicolo nell’area del Nord Italia.
“Il Consorzio ritiene che per far fronte a questa situazione, le vie percorribili siano due: in prima istanza bisogna muoversi verso la ricerca di soluzioni per l’approvvigionamento idrico creando invasi in grado di raccogliere l’acqua piovana torrenziale e strutture irrigue per la redistribuzione dell’acqua nei vigneti” ha proseguito Mobrici, aggiungendo che “la Regione Piemonte sta dimostrando sensibilità rispetto all’argomento e, negli ultimi anni, qualcosa ha cominciato a muoversi: la speranza è quella che le istituzioni possano fornire sostegni e aiuti concreti per affrontare la crisi idrica che affligge l’intero comparto dell’agricoltura in Piemonte, come nel resto d’Italia”.
“In secondo luogo, il Consorzio sta cercando soluzioni anche nella selezione varietale e nel miglioramento genetico delle vigne, per individuare ceppi resistenti, in grado di far fronte all’avversità climatica” ha continuato il presidente, spiegando che “in questo frangente siamo coinvolti nel progetto AGEBA, di cui il Consorzio è capofila, insieme a CREA-VE, all’Università Cattolica di Piacenza, all’Istituto G.Penna e a dieci aziende agricole del Monferrato”. “Si tratta di un progetto virtuoso ha concluso – che cerca le risposte alla viticoltura del futuro nel genoma delle viti antiche più resistenti”.
“Il Consorzio ritiene che per far fronte a questa situazione, le vie percorribili siano due: in prima istanza bisogna muoversi verso la ricerca di soluzioni per l’approvvigionamento idrico creando invasi in grado di raccogliere l’acqua piovana torrenziale e strutture irrigue per la redistribuzione dell’acqua nei vigneti” ha proseguito Mobrici, aggiungendo che “la Regione Piemonte sta dimostrando sensibilità rispetto all’argomento e, negli ultimi anni, qualcosa ha cominciato a muoversi: la speranza è quella che le istituzioni possano fornire sostegni e aiuti concreti per affrontare la crisi idrica che affligge l’intero comparto dell’agricoltura in Piemonte, come nel resto d’Italia”.
“In secondo luogo, il Consorzio sta cercando soluzioni anche nella selezione varietale e nel miglioramento genetico delle vigne, per individuare ceppi resistenti, in grado di far fronte all’avversità climatica” ha continuato il presidente, spiegando che “in questo frangente siamo coinvolti nel progetto AGEBA, di cui il Consorzio è capofila, insieme a CREA-VE, all’Università Cattolica di Piacenza, all’Istituto G.Penna e a dieci aziende agricole del Monferrato”. “Si tratta di un progetto virtuoso ha concluso – che cerca le risposte alla viticoltura del futuro nel genoma delle viti antiche più resistenti”.