Campagna del Monza e di Motorola contro la violenza sulle donne
Campagna del Monza e di Motorola contro la violenza sulle donneMilano, 13 nov. (askanews) – Con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e accrescere la consapevolezza nei confronti del fenomeno della violenza contro le donne, Motorola, sponsor ufficiale dell’AC Monza, ha messo a disposizione il proprio spazio sul petto delle maglie dei biancorossi, per ospitare testimonianze rappresentative di vittime di violenza che si sono rivolte a Telefono Rosa.
“In un’epoca in cui le attività dei brand hanno un impatto sulla percezione della collettività, le aziende hanno l’opportunità di contribuire a sostenere responsabilmente le cause sociali del Paese in cui operano, facendo leva sui propri valori e asset – ha affermato Carlo Barlocco, amministratore delegato di Motorola -. Per questo abbiamo deciso di amplificare l’impegno di un’organizzazione che, con estrema determinazione da decenni combatte uno dei principali fenomeni che sta ferendo la nostra società, la violenza contro le donne” In quest’ottica, Motorola ha scelto di contribuire a sostenere l’attività di Telefono Rosa, la prima associazione italiana al fianco delle donne che dal 1988 offre supporto alle vittime di violenza. Insieme, hanno sviluppato una campagna di comunicazione rivolta agli uomini per sensibilizzarli sulle conseguenze della violenza contro le donne, scegliendo uno dei mezzi di comunicazioni più visibile al target maschile, le magliette di calcio. La campagna prevede che la parte frontale delle magliette di AC Monza sia dedicata – al posto del logo del brand Motorola – a “dare voce” a donne vittime di violenza, attraverso i messaggi raccolti da Telefono Rosa nel corso della loro attività quotidiana a supporto delle donne. Così, in occasione della partita Monza-Torino dell’11 novembre, i giocatori di AC Monza sono scesi in campo con una maglietta speciale, con un messaggio che rappresenta l’intera campagna di sensibilizzazione: “Era l’uomo dei miei sogni, oggi è il mio incubo”.
A supporto della campagna, sono state sviluppate diverse magliette ed ognuna ospita un messaggio differente raccolto da Telefono Rosa, per testimonia le diverse storie di violenza. Il fiocco bianco inserito sulle maglie, inoltre, rappresenta l’impegno degli uomini a manifestare la propria opposizione contro la violenza sulle donne. Al termine della partita, le maglie sono state messe all’asta su LiveOnlus fino al 25 novembre e il ricavato sarà devoluto a Telefono Rosa per contribuire a sostenere l’importante attività a tutela delle donne.
“Abbiamo voluto dare voce a tutte quelle donne vittima di violenza, mettendo a disposizione il mezzo di comunicazione più rilevante a nostra disposizione, le magliette di una squadra di calcio, con l’obiettivo di sensibilizzare gli uomini e far comprendere la gravità del fenomeno” ha dichiarato Giorgia Bulgarella, Marketing Manager di Motorola Italia. “Si pensa sempre che solo noi donne dobbiamo occuparci di violenza. Purtroppo, la violenza di genere è un fenomeno culturale e sociale che colpisce tutti e tutte. Per questo siamo contente di rivolgerci agli uomini, per sensibilizzarli e sperare che siano al nostro fianco nella lotta. Non c’è modo migliore per farlo che quello di utilizzare il gioco del calci”, ha commentato la presidente di Telefono Rosa Maria Gabriella Carnieri Moscatelli. “Siamo davvero grate di partecipare ad un progetto così importante. Attraverso le magliette i giocatori faranno sentire in campo la voce di tante donne che purtroppo subiscono in silenzio. Da sempre crediamo che lo sport sia uno strumento essenziale per veicolare messaggi fondamentali.” “Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco un Official Sponsor come Motorola – ha concluso Adriano Galliani, amministratore delegato AC Monza – con il quale condividiamo valori sociali e grande senso di responsabilità. Questa iniziativa, unica nel suo genere, è di grande impatto perché la maglia da gara è da sempre lo strumento più visibile nel mondo del calcio. Auspichiamo di sensibilizzare il pubblico verso questo grave problema sociale e al tempo stesso di dare un aiuto concreto all’associazione Telefono Rosa nella sua attività a tutela delle donne”.