Merlata bloom: il mall green di Milano che punta a 3,6 mln clienti l’anno
Merlata bloom: il mall green di Milano che punta a 3,6 mln clienti l’annoMilano, 15 nov. (askanews) – La prima cosa che colpisce del Merlata bloom di Milano è la dimensione: 70.000 metri quadrati di superficie divisi tra 210 attività commerciali di cui 43 locali per il food&beverage, un superstore Esselunga, cinema multisala, un punto vendita Decathlon e un suggestivo “winter garden”. La seconda, invece, è la rappresentazione architettonica della sostenibilità dell’edificio dove legno e vetro dominano la struttura inondandola di luce naturale, un aspetto inedito per un mall commerciale. La terza infine riguarda la viabilità che alle prove generali dell’anteprima stampa non ha retto come avrebbe dovuto ma, assicurano, i gestori “non è un punto critico: oggi non appena il Comune ha preso in carico la viabilità e abbiamo potuto aprire le strade al traffico la situazione si è snellita. La viabilità – ci ha spiegato Alessandro Sena, shopping center manager di Merlata bloom – è coerente al permesso di costruire e ai flussi previsti: il piano viabilistico è in grado di reggere”.
Parole rassicuranti prima di tutto per gli abitanti di questo quartiere nel quadrante nord ovest di Milano, tra Mind (il Milan innovation district) e Cascina Merlata dove ha preso vita il progetto residenziale Uptown. Qui questo life style center, come è stato definito il mall, era atteso anche perchè rappresenta un importante centro di servizi di cui l’area al momento è poco fornita. E d’altro canto anche per Merlata Mall, società che l’ha sviluppato, rappresenta un importante bacino: “Per noi è un vantaggio la vicinanza di questo quartiere che ha disperatamente bisogno di servizi – ci ha detto Sena – Questa richiesta di servizi porterà queste persone a venire da noi. Noi siamo un ci aspettiamo qualche milione di ingressi l’anno”. Un obiettivo ambizioso, con servizi e soluzioni di socialità per i primi residenti del nuovo distretto, pari a circa 7.000 persone equivalenti a 2.500 famiglie, con una aspettativa di oltre 3,6 milioni di possibili clienti l’anno a regime. Il progetto è stato co-finanziato da Ceetrus, ImmobiliarEuropea e SAL Service mentre la gestione e la commercializzazione è stata in carico a Nhood services Italy sin dalla fase progettuale. Durante la fase di realizzazione sono state oltre 700 le maestranze impiegate nel cantiere, e oltre 3.000 nelle fasi di allestimento. A pieno regime, avrà un impatto occupazionale che, tra collaboratori diretti e indiretti, porterà a circa 2.000 nuovi posti di lavoro, di cui 280 circa ancora da coprire. “Le unità commerciali sono state quasi tutte assegnate – ha spiegato ancora Sena – c’è un fisiologico tasso di vacancy e c’è anche qualche locale pop up per capire come vanno le cose. Sul fronte dell’occupazione posso solo ricordare che qui ci sono 1.700 persone che hanno un lavoro e solo una piccola parte che deve trovare collocazione. Di sicuro non c’è un problema di carenza personale altrimenti non avremmo potuto aprire”.
Progettato da CallisonRTKL, Merlata Bloom è allineato ai principi definiti dalla tassonomia Europea del Do no significant harm (Non arrecare danno significativo all’ambiente), principale riferimento europeo che definisce i principi da seguire per assicurare la sostenibilità degli investimenti. Grazie a questo, l’edificio consente di risparmiare circa 9.400 tonnellate di CO2 da oggi al 2050 rispetto ai limiti imposti dagli Accordi di Parigi del 2015, e la proprietà sta lavorando per garantire il raggiungimento dell’obiettivo Net Zero Carbon entro il 2050. Tornando al tema della accessibilità e della viabilità, il mall è dotato di 3.700 posti auto interrati che, ha sottolineato Sena, “sono in linea alle previsioni. Noi siamo un centro urbano non un centro stand alone costruito lontano da tutto. Se vogliamo andare verso il futuro dobbiamo avere meno auto e noi siamo allineati a questi parametri. Se avessimo creato 12mila posti auto non avremmo fatto nulla di diverso dal passato”. Al momento però non ci sono mezzi pubblici che arrivano direttamente al centro ma nel 2026 è attesa una stazione ferroviaria per i treni del passante. A oggi se si vuole accedere coi mezzi pubblici c’è la metro fino alla fermata Molino Dorino e poi e bus navetta gratuito o in alternativa la bici lungo la pista ciclabile che dal centro collega l’area.