Landini: Meloni ritiri la precettazione, è un attacco alla democrazia
Landini: Meloni ritiri la precettazione, è un attacco alla democraziaRoma, 16 nov. (askanews) – “La precettazione, se non rispettata, espone non solo i sindacati ma anche i lavoratori dei trasporti a sanzioni economiche e penali. E non possiamo permettercelo. Il grave atto di Salvini è un attacco al diritto di sciopero che non ha precedenti nell’Italia democratica. Abbiamo un motivo in più per confermare lo sciopero generale di 4 ore nel settore dei trasporti e di 8 ore negli altri settori. Con un percorso di mobilitazione che coinvolge tutto il Paese da domani al primo dicembre. Il modo migliore di difendere i diritti è praticarli. Lo dimostreranno le piazze piene”. E’ quanto ha detto in un’intervista a Repubblica, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che domani mattina sarà in piazza del Popolo con il leader Uil Pierpaolo Bombardieri, per la prima giornata di sciopero proclamato contro la manovra.
“Vedo il tentativo reiterato di questo governo di delegittimare i sindacati, rifiutando il confronto”, ha sottolineato Landini. “Noi scioperiamo anche per le promesse fatte da Salvini e mai realizzate: dalle pensioni all’aumento dei salari. Anziché vivere su Marte, vada a fare la spesa e a sentire la sfiducia e la delusione di chi l’ha votato”. Intanto, la premier Meloni ha detto che non toccherà il diritto allo sciopero. “Se la premier pensa davvero di non mettere in discussione il diritto allo sciopero, allora faccia ritirare l’atto di precettazione”, ha insistito Landini. “Altrimenti quello che si configura è un attacco alla Costituzione, già in opera con il progetto dell’autonomia differenziata e del premierato che ridimensiona il ruolo del Parlamento e del presidente della Repubblica. Nei fatti, un anno di governo ha aumentano le divisioni nel Paese e le diseguaglianze sociali”.