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Turismo, Israele: pronti a ripartire fra cultura e spiritualità

Turismo, Israele: pronti a ripartire fra cultura e spiritualitàFirenze, 23 nov. (askanews) – La promozione turistica israeliana è già al lavoro per la ripartenza del settore al termine del conflitto di Gaza. Il messaggio ai turisti internazionali, di cui gli italiani rappresentano una fetta importante, è: “Israele ti aspetta”. Con un’avvertenza: gli appuntamenti e gli eventi previsti in questo periodo non saranno annullati ma soltanto posticipati, come ad esempio la Biennale di Gerusalemme, che diventerà un progetto itinerante che in Italia partirà da Casale Monferrato. “Un’ottima strategia per trasferire la cultura israeliana al mondo”, spiega Kalanit Goren, direttrice dell’ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano, intervistata al Bto in corso a Firenze. Che aggiunge: “E’ un momento molto difficile per Israele ma questo non vuol dire annullare il turismo del futuro. Stiamo lavorando sempre di più soprattutto alla gestione di tutti gli aspetti della comunicazione”.

Israele conta sugli storici punti di forza della sua attrattività turistica, ha spiegato Goren. E lo fa anche attraverso canali diretti con i suoi clienti finali. Innanzitutto con il brand della “la spiritualità e di una cultura millenaria, la chiave migliore per ripartire. Aspettiamo la possibilità di accogliervi il prima possibile”, dice Goren, che ha voluto ringraziare “il governo e il popolo italiano per la vicinanza, così come lo sono stati gli israeliani durante il Covid. Siamo due popoli vicini”. L’offerta turistica israeliana è anche di carattere religioso e si rivolge soprattutto a un pubblico delle comunità cristiane ed ebree. Anche in questo caso l’Opera diocesana pellegrinaggi ha comunicato di aver sospeso ma non cancellato i pellegrinaggi in Terra Santa.

Un altro simbolo della resilienza israeliana e della volontà di ripartire è stata l’inaugurazione, nonostante gli attentati del 7 ottobre, della nuova sede della Biblioteca nazionale di Israele, avvenuta il 29 ottobre. E’ stata posticipata al novembre del 2024 anche la Convention della Federazione del turismo organizzato, che era prevista a Tel Aviv e Gerusalemme per gennaio dello stesso anno. “Abbiamo deciso di non cancellare ma solo di rimandarla”, ha detto il direttore Gabriele Milani. “E spero – ha aggiunto – che ci sia di la possibilità di farlo nel minore tempo possibile. Spero che il turismo torni presto ad essere punto di contatto tra culture, tradizioni e religioni”

Mda