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Investire in startup? Open Seed punta ai mercati internazionali

Investire in startup? Open Seed punta ai mercati internazionaliRoma, 5 dic. (askanews) – Il 2023 sarà ricordato come l’anno del cambiamento per quanto riguarda gli investimenti in startup perché dal 10 novembre è ufficialmente in vigore il nuovo regolamento europeo sul crowdfunding (ECSPR) che per la prima volte abbatte le barriere fra i vari Paesi membri dell’Unione. Questo vuol dire che gli investitori italiani avranno a disposizione una platea europea di startup e le aziende italiane dovranno darsi da fare per attirare capitali esteri, il tutto con regole uniformi e condivise. “Si tratta di un segnale molto chiaro su come il mercato dell’innovazione stia maturando e noi siamo perfettamente allineati”, spiega Lorenzo Ferrara, Presidente e co-founder di Open Seed, veicolo d’investimento nato nel 2016, con lo scopo di selezionare e sostenere startup a elevato potenziale di crescita.

Negli ultimi dieci anni, abbiamo assistito alla nascita di startup che si ponevano spesso l’Italia come mercato in cui operare, in alcuni casi addirittura la propria regione di appartenenza. Oggi questa concezione provinciale di innovazione non ha più senso, occorre aprirsi a contaminazioni e confronti con l’estero e cercare nuove opportunità dove queste si presentano. «Pur essendo fortemente radicata sul territorio, ricordiamo che Open Seed nasce a Firenze da un gruppo di imprenditori locali, stiamo lavorando già da un po’ per diventare a tutti gli effetti una piattaforma internazionale. Questo con un duplice scopo: offrire nuove opportunità di business ai nostri 350 soci e aiutare le nostre 30 startup accelerate a crescere oltre i confini del Paese». Proprio in quest’ottica, Open Seed ha siglato un’importante partnership Open Seed. “Styleit è un chiaro esempio di progetto che nasce per portare nel mondo l’innovazione italiana legata al fashion, ma non c’è solo questo. Abbiamo aperto un altro fronte di collaborazione con Exceptional Ventures, Venture Capital con sede a Londra che investe in startup early-stage provenienti da tutto il mondo e ad alto impatto in ambito di sostenibilità ambientale”, continua Ferrara.

Che l’Europa e il mondo siano il campo su cui il nostro ecosistema è ormai chiamato a confrontarsi lo dimostrano anche le tante iniziative in questo senso che le aziende più illuminate stanno già portando avanti. Presso l’Innovit hub nel cuore della Silicon Valley, per esempio, è stata inaugurata da poco “Casa Toscana” uno spazio per sostenere e promuovere le iniziative imprenditoriali della regione e portarle a confrontarsi con un mercato sterminato come quello americano. “Stiamo dialogando con la Regione Toscana per collaborare alla prossima missione di giugno, ma già adesso, alcune delle 20 startup volate a San Francisco a dicembre nell’ambito del progetto, sono aziende nelle quali abbiamo investito”, spiega Ferrara. “È in atto un cambiamento importantissimo per l’ecosistema nostrano dell’innovazione e non possiamo assolutamente permetterci di ignorarlo perché la posta in gioco è davvero troppo alta. Come Open Seed ci siamo posti l’obiettivo di concentrare tutte le nostre energie in questa direzione. Abbiamo da poco riaperto il capitale sociale dell’azienda proprio per sostenere iniziative di questo tipo. In particolare, con i fondi che stiamo raccogliendo rafforzeremo ulteriormente la nostra presenza all’interno del progetto Styleit e continueremo a puntare su realtà internazionali. Sono convinto che il nostro Paese meriti di essere parte attiva e integrante del sistema Europa”, conclude Ferrara.