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Nasce Cai nutrizione, polo della mangimistica da 150 mln di fatturato

Nasce Cai nutrizione, polo della mangimistica da 150 mln di fatturatoMilano, 11 dic. (askanews) – Un polo mangimistico a capitale 100% italiano per contribuire alla sostenibilità economica ed ambientale degli allevamenti, due aspetti nodali per la crescita della zootecnia nazionale. Nasce con questo obiettivo Cai Nutrizione, la nuova rete che capitalizza l’esperienza di quattro realtà produttive come Emilcap (Parma), Calv Alimenta (unità di Valdaro, Mantova e San Pietro in Morubio, Verona) e lo stabilimento di Grosseto. Lo riporta una nota dei Consorzi agrari d’Italia.

Queste aziende producono un fatturato annuo superiore ai 150 milioni di euro e un volume di mangime prodotto di poco inferiore ai 4 milioni di quintali: questo consente al nuovo polo di collocarsi già da oggi fra le imprese più importanti della mangimistica nazionale. L’accorpamento delle quattro strutture in Cai Nutrizione, spiega la nota, permetterà lo sviluppo delle filiere per la fornitura di prodotti dai soci agricoltori, una maggiore competitività sul fronte degli acquisti, l’efficienza produttiva e lo sviluppo di mangimi sempre più innovativi e performanti, capaci di fare la differenza in allevamento e di garantire alla filiera alimentare un controllo qualitativo sempre più elevato.

Guideranno la nuova società Gianluca Lelli, in qualità di amministratore delegato, e il direttore generale Alessandra Todisco, che metterà a disposizione di Cai Nutrizione l’esperienza maturata in questi anni nel settore. “L’agroalimentare italiano ha bisogno di poter contare su attori che condividano gli stessi obiettivi del mondo agricolo e zootecnico e Consorzi agrari d’Italia crede nell’importanza strategica del settore mangimistico, primo anello di una filiera, che dai campi arriva sulle tavole del consumatore – spiega l’amministratore delegato di Consorzi agrari d’Italia, Gianluca Lelli – Oggi si compie un ulteriore passo nella direzione di uno degli obiettivi strategici di Cai: rendere gli agricoltori italiani protagonisti delle filiere del made in Italy”.