Commercialisti e politici a confronto su economia, giustizia, fisco
Commercialisti e politici a confronto su economia, giustizia, fiscoMilano, 11 dic. (askanews) – Giustizia, fisco, sviluppo economico: la Cnpr -la Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca – ha riunito politici e professionisti per un confronto su questi temi nell’ambito del forum nazionale dal titolo “Insieme per il Domani”. Al forum hanno partecipato, tra gli altri, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Paolo Sisto, Maurizio Leo, Lucia Albano, Massimo Bitonci, Paola Frassinetti, Gianluca Cantalamessa, Luciano D’Alfonso, Emiliano Fenu, Anna Laura Orrico, Tommaso Miele, Fulvio Baldi, Paola Severino, Danilo Iervolino, Loretana Cortis e Diego Buono.
Il ministro Pichetto Fratin, nel corso del suo intervento, ha sottolineato gli impegni presi e mantenuti dal nostro Paese nella lotta ai cambiamenti climatici. “Favorire la transizione ecologica è un dovere che abbiamo verso le nuove generazioni, ma al contempo rappresenta anche una grande opportunità – ha detto – Stiamo vivendo una nuova rivoluzione, caratterizzata da uno sviluppo senza precedenti, un forte cambiamento dovuto alle nuove tecnologie e alle nuove norme che ci pongono dinanzi a un grande impegno poiché siamo un Paese ricco e all’avanguardia e dobbiamo rimanere tale. Nella lotta ai cambiamenti climatici stiamo mantenendo gli impegni presi in sede internazionale e continueremo su questa strada come ribadito anche in sede di Cop 28 sul clima a Dubai”. Il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto è intervenuto sul rapporto tra giustizia e sistema economico . “L’impatto della giustizia ha i suoi effetti anche sull’economia – ha sottolineato il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto – perché le norme hanno un’efficacia che può determinare diverse scelte sul mercato. Dobbiamo scrivere buone norme rispettando la separazione dei poteri tra politica e magistratura. Ma le norme da sole non bastano. Occorre aumentare il numero dei magistrati, del personale tecnico, e investire nella digitalizzazione della giustizia”.
Di riforma del fisco ha parlato il viceministro del Mef Maurizio Leo: “Dal 1° gennaio inizieremo a emanare i primi sette-otto decreti attuativi della riforma fiscale così come avevamo previsto. Abbiamo poi uno spettro temporale di 24 mesi per procedere con gli altri decreti, ivi compresi quelli correttivi. Raccolgo la sfida lanciata dai professionisti per la costituzionalizzazione dello Statuto del Contribuente auspicando che l’iter parlamentare inizi al più presto”. Assicurazioni sul tema della rimodulazione del Pnrr sono giunte da Lucia Albano, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze: “Nell’ambito della rimodulazione del Pnrr non sarà definanziato alcun intervento per ciò che riguarda gli asili nido. Con il decreto Caivano sono già stati messi in campo 530 mln di euro e con il Piano 0-6 sono previsti altri 900 milioni per l’edilizia scolastica. Continueremo a investire nel capitale umano per garantire un futuro al nostro Paese”.
Aiutare le imprese a vincere la sfida dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile è la priorità sottolineata da Massimo Bitonci, sottosegretario al Ministero delle Imprese e del Made in Italy: “Stiamo lavorando ad una riforma del fondo di garanzia Pmi che tende a garantire le stesse coperture, caso unico a livello europeo, ricomprendendo anche la small mid cap che erano su Sace e il mondo del Terzo settore – ha detto Bitonci – Senza garanzie non c’è credito, per questo bisogna proseguire su questa strada per fronteggiare la riduzione del 5% dell’erogazione del credito da parte del sistema bancario determinato dall’aumento dei tassi d’interesse da parte della Bce”. Sviluppare la cultura a sostegno dell’economia è stato il tema affrontato da Paola Frassinetti, sottosegretario al ministero dell’Istruzione: “Cultura e istruzione possono contribuire allo sviluppo economico andando a intercettare i giovani talenti che sanno coniugare questi due termini.- ha detto Paola Frassinetti – E’ importante una cultura di qualità anche per le imprese così come è importante mantenere i collegamenti tra scuola e cultura e scuola e lavoro. Dobbiamo dare qualità ai titoli che i nostri giovani conseguono. Se da un lato la scuola non deve piegarsi al produttivismo, è anche vero che occorre facilitare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso l’orientamento e con una riforma della filiera professionale tecnica cui stiamo dando vita”.
Le istanze degli enti previdenziali sono state illustrate dal ‘padrone di casa’ Diego Buono, presidente della Cassa di previdenza dei geometri liberi professionisti. “Le Casse hanno dimostrato di saper lavorare bene guardando a una sostenibilità a 30 e 50 anni valorizzando i loro patrimoni immobiliari e garantendo agli iscritti assistenza sanitaria, al reddito e alla costruzione del futuro previdenziale – ha sottolineato Buono – Chiediamo al governo di affrontare diversi temi fondamentali come il problema della doppia tassazione, così come la tassazione degli investimenti che oggi è al 26%, superiore addirittura ai fondi pensioni complementari di secondo livello”. I lavori delle tavole rotonde sono stati arricchiti dagli interventi di Anna Laura Orrico (deputato del M5s in Commissione Cultura della Camera), Gianluca Cantalamessa (capogruppo della Lega in commissione Industria al Senato), Emiliano Fenu (capogruppo del M5s in Commissione Finanze a Montecitorio), Tommaso Miele (presidente aggiunto della Corte dei Conti), Fulvio Baldi (sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione), Paola Severino (presidente della Scuola nazionale della PA), Luciano D’Alfonso (deputato del Pd in Commissione Finanze alla Camera), Danilo Iervolino (presidente della salernitana Calcio ed editore de L’Espresso) e Loretana Cortis (direttore Affari Istituzionale Gruppo Fincantieri). Per i professionisti sono intervenuti Mario Chiappuella (commercialista e revisore dell’Odcec di Massa Carrara) e Paolo Longoni (consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili) per i quali “sicuramente la cultura e l’istruzione sono le basi senza le quali nessuna crescita è possibile. Scuola e cultura sono i settori dove, in assoluto, è indispensabile investire di più affinché contribuiscano in modo determinante allo sviluppo economico del Paese”.