Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica al Senato
Alcune delle cose che ha detto Meloni nella sua replica al SenatoRoma, 13 dic. (askanews) – “Io penso che si debba essere, io lo sono sicuramente molto fiera del lavoro fatto sul Pnrr” e “lo abbiamo fatto sia sul piano di una possibile revisione” sia sul “tema di risolvere alcune criticità nei piani adottati dai precedenti governi” e “veniva indicata come un’ipotesi impossibile o come una scelta folle che ci avrebbe fatto perdere le risorse del Pnrr”. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
“In questo racconto sempre un po distorto e distruttivo che non fa stato del ruolo dell’Italia e di quello che possiamo ottenere con un po di pragmatismo e buon senso, abbiamo dimostrato che le cose fatte bene si possono ottenere. Sono d’accordo che si è tifato più perché l’Italia non avesse terza rata che nella finale di Coppa Davis, ma abbiamo avuto la terza rata, siamo stati i primi ad avere la quarta e entro l’anno consegneremo la quinta”. “Non devo ricordare ancora una volta, al di là di quello che si ripete come un mantra con un piccolo escamotage tecnico, il fondo sanitario arriva quest’anno al massimo di risorse mai avute” ha detto.
“E vi spiego – ha aggiunto – qual è il piccolo escamotage tecnico che vi consente di dire che non è vero che ci sono 10 miliardi in più di quando c’eravate voi al tempo del Covid nonostante 180 miliardi spesi a debito: la ragione per cui si fa sempre il rapporto percentuale con il Pil è che quando governava la sinistra il Pil crollava e con noi il Pil cresce e quindi la percentuale cala”. “Noi abbiamo una strategia, capisco che possa essere una novità, ma abbiamo una strategi di politica estera. Capisco possa dare fastidio”.
Le parole di ieri sulla foto sul treno per Kiev sono “lungi dall’essere un attacco a Mario Draghi: tutti sanno cosa penso della fermezza avuta da Draghi e proprio perchè ho rispetto per quella fermezza non penso che la politica estera si risolva nella foto sul treno con i francesi e i tedeschi, mi spiace che si cerchi di ribaltare il quadro”. “Questa differenza” sul ruolo dell’Italia “la vedono anche molti colleghi europei che lo dicono, che me lo dicono, ‘hai riportato l’Italia al centro delle discussioni europee. C’è uno di questi leader, non farò il nome, al quale è stata chiesta un intervista da un quotidiano non proprio amico e che ha detto questo. L’intervista non è stata pubblicata”. La premier ha spiegato che la politica estera “non è prendere il caffè con gli altri leader”, “ora l’Italia è più forte e rispettata”.
Durante le repliche della presidente del Consiglio alla discussione in vista del prossimo Consiglio europeo Giorgia meloni si è rivolta ad alcuni senatori di opposizione che criticavano le sue dichiarazioni. “Se avete argomenti rispondete in replica, io non mi metto a gridare mentre parlate”, ha detto. Con il governo Conte il Pil era in “doppia cifra” perchè “quello che è accaduto mentre si usciva dalla pandemia in economia si chiama ‘dead cat bounce’, cioè rimbalzo del gatto morto” dunque il Pil cresceva perchè “nell’anno precedente era sprofondato più dei Pil degli altri Paesi d’Europa, non è una cosa di cui mi vanterei”. Meloni ha poi citato i dati Istat su occupati e calo della disoccupazione, dati “positivi che ci incoraggiano ad andare avanti e fare ancora meglio”. Quanto alla ‘logica di pacchetto’ rivendicata dal M5s, ha ironizzato, “parlerei di logica di pacco”. La premier ha poi mostrato e letto il testo del fax con cui l’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, autorizzava l’impegno a ratificare la riforma del meccanismo europeo. “Questa firma – ha poi aggiunto – è stata fatta un giorno dopo le dimissioni del governo Conte, quando era in carica solo per gli affari correnti, senza dirlo agli italiani, senza metterci la faccia, con il favore delle tenebre. Capisco il vostro imbarazzo ma dalla storia non si esce, questo foglio dimostra la poca serietà di un governo che mentre faceva gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”. “Qualcuno dovrà fare i conti con la propria coscienza per aver immaginato così male un provvedimento che pure nasceva da un intento condivisibile da trasformarlo nel più grande regalo mai fatto dallo Stato italiano a truffatori e organizzazioni criminali. Lasciando invece migliaia di imprese e famiglie per bene in un mare di guai, questione che ora noi cerchiamo di risolvere” ha poi detto Meloni. Quindi, parlando di migranti, Meloni ha detto “mi ha colpito la reazione del Partito democratico sulla vicenda dell’accordo con l’Albania. Sicuramente non lo si può considerare in violazione del diritto internazionale, questo mi sembra si stato chiarito”. “Ma al di là del fatto che si possa condividere o no, io – ha aggiunto – sono rimasta basita quando qualcuno ha paventato la richiesta di espulsione del premier albanese Edi Rama dal Partito socialista per aver aiutato l’Italia. Intanto perché mi pareva che accogliere i migranti fosse compatibile con i valori della sinistra, voi l’avete fatto una vita e non vi hanno cacciato dal Partito socialista, e in secondo luogo perché ritengo che pensare di cacciare qualcuno per aver aiutato l’Italia che anche voi rappresentate, la dica lunga rispetto ad anteporre gli interessi di partito agli interessi complessivi della nazione”.