Import cereali +6,2% in quantità e +3,4% in valore in primi 9 mesi
Import cereali +6,2% in quantità e +3,4% in valore in primi 9 mesiRoma, 13 dic. (askanews) – Aumentano in quantità e valore le importazioni in Italia nel settore dei cereali, farine proteiche e semi oleosi nei primi 9 mesi del 2023, mentre diminuiscono in quantità e aumentano in valore le esportazioni. A fare il bilancio è Anacer, l’associzione nazionale cerealicoltori: nel dettaglio, le importazioni sono aumentate nelle quantità di 992.000 tonnellate (+6,2%) e nei valori di 239,5 milioni di euro (+3,4%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’incremento quantitativo si deve in particolare agli arrivi dall’estero di frumento, sia grano tenero (+465.000 t), sia grano duro (+1.054.000 t); risultano invece diminuire le importazioni di mais (-377.000 t), orzo (-17.900 t) ed altri cereali minori (-73.000 t). Complessivamente il valore delle importazioni dei cereali in granella aumenta di 194 milioni di euro rispetto all’anno precedente, passando da 3.498 a 3.693 milioni di euro (+5,5%). Le importazioni di riso risultano in calo di 77.000 t, considerato nel complesso tra risone, riso lavorato e semigreggio.
Per quanto riguarda le farine proteiche e vegetali, l’incremento delle quantità importate è pari a +3,4% (+61.600 t), mentre per i semi e frutti oleosi l’aumento è di 21.000 t (+1%): il corrispondente valore di farine e semi diminuisce di 62,4 milioni di euro rispetto al 2022. Le esportazioni, invece, sono diminuite nelle quantità di 343.000 t (-9,3%) ed aumentate nei valori di 154 milioni di euro (+3,7%) rispetto allo stesso periodo del 2022. In calo le quantità esportate di cereali in granella (-175.000 t, imputabili soprattutto al grano duro), dei prodotti trasformati/sostitutivi (-109.000 t) e della pasta alimentare (-67.500 t). Aumentano invece le esportazioni di semola di grano duro (+8%), mentre si confermano sostanzialmente ai livelli dello scorso anno le quantità vendute all’estero di farina di grano tenero, riso e mangimi a base di cereali pur registrando un incremento nei corrispondenti valori rispetto al 2022.