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Vino, Partesa: per le Feste tornano in tavola i grandi rossi italiani

Vino, Partesa: per le Feste tornano in tavola i grandi rossi italianiMilano, 13 dic. (askanews) – I vini fermi nostrani si prendono una rivincita sullo Champagne, crescono le birre lager e le speciali, tornano i classici dell’aperitivo italiano e il Gin si conferma al top tra le bevande spiritose. Questo, in sintesi, il quadro di cosa berranno gli italiani durante le festività di fine anno secondo Partesa, società del Gruppo Heineken Italia specializzata nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale horeca.

Le Feste 2023 “saranno all’insegna della riscoperta dei grandi vini fermi made in Italy, con una particolare attenzione per l’elevato rapporto qualità-prezzo e per la regionalità. Lo Champagne si lascia alle spalle le straordinarie performance dello scorso anno e vive una fase calante iniziata nel periodo estivo, complice una minor disponibilità di spesa dei consumatori”. E, mentre gli spumanti di qualità (Metodo Classico in primis) si mantengono stabili, cresce la richiesta di vini fermi: tra i rossi “è attesa un’ottima performance delle grandi Denominazioni, come Barolo, Barbaresco, Brunello e Chianti sulla scia di un trend positivo in atto da ormai due anni”. Accelera anche l’ascesa dei bianchi che interessa in particolare i vini del Sud Italia, del Friuli e dell’Alto Adige. Agli italiani piacciono le birre chiare, leader incontrastate del mercato del fuori casa, ma bevono sempre più spesso birre speciali, gustate da sole o, soprattutto in questo periodo, in accompagnamento ai ricchi piatti invernali. Crescono in particolare le quote dei brand della tradizione italiana e delle Lager Plus, mentre nel mondo delle speciali si consolida la richiesta di IPA (India Pale Ale) e APA (American Pale Ale), soprattutto alla spina. Se infatti i consumi di birre in bottiglia e lattina vedono una lieve contrazione, è il fusto a registrare le migliori performance.

Sempre secondo Partesa, dopo l’exploit post-pandemia, il mercato degli spirit “vede ora una fase di assestamento, con le referenze standard che perdono terreno, e quelle premium che, al contrario, non conoscono crisi”. In particolare, “è la miscelazione di qualità che attira sempre più consumatori e cresce il numero di locali che si sono dotati di un’offerta di drink che va dall’aperitivo al dopocena”. Guardando ai prodotti, “il Gin premium continua a detenere lo scettro di re della categoria, primo distillato a volume e a valore, mentre gli spirits a base Agave, superate le difficoltà di reperibilità di prodotto, si confermano una sua apprezzata alternativa nel mondo dei ‘white spirit’”. Prosegue poi la passione per l’aperitivo, “con la riscoperta dei grandi classici italiani (come Negroni, Americano e Milano-Torino) che sostiene le crescenti richieste di Vermouth premium e di Bitter, con una domanda guidata dal brand ma anche, e soprattutto, dalla qualità degli ingredienti e dalla loro territorialità. Da segnalare, infine, un interessante ritorno del Whisky in miscelazione, in particolare Bourbon e Irish”. “Le dinamiche inflattive dei mesi passati hanno inevitabilmente condizionato i consumi fuoricasa degli italiani, che hanno scelto di consumare meno, ma non di rinunciare alla qualità” commenta l’Ad di Partesa, Massimo Reggiani, parlando di “un trend a cui i gestori dei locali italiani hanno risposto ampliando ed elevando l’offerta beverage su più momenti di consumo. Ci aspettiamo quindi che sarà ancora una volta la preferenza per prodotti d’eccellenza a caratterizzare i brindisi di fine anno in tutte le categorie – ha concluso – e dagli aperitivi agli after dinner, in attesa di un 2024 in cui il raffreddamento dell’inflazione permetterà una graduale ripresa dei consumi, sempre nel segno di una cultura del buon bere che siamo felici di vedere essere sempre più radicata”.