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Lega celebra 10 anni di Salvini: ha cambiato il partito e l’ha salvato

| Redazione StudioNews |

Lega celebra 10 anni di Salvini: ha cambiato il partito e l’ha salvatoMilano, 15 dic. (askanews) – Un video di quasi 18 minuti, con immagini di repertorio, interviste ai compagni di partito, i passaggi decisivi: la Lega celebra così i 10 anni della segreteria Salvini, con un filmato sui social dal titolo “M10 Capitano”, richiamando l’appellativo con cui Matteo Salvini si faceva chiamare durante la stagione al Viminale.

Si parte con Giancarlo Giorgetti: è lui che nel 2013 proclamò il risultato del congresso del 2013, e lui fu tra gli artefici dell’elezione: “Era maturo il tempo di trovare qualcuno cui passare il testimone – dice in una intervista in cui ricorda il momento della scelta – ci trovammo tutti e tre, io e Bobo (Maroni, ndr). Dicemmo ‘Matteo tocca a te, bisogna trovare qualcuno che abbia le energie, le idee per rinnovare il movimento’. Non è nato in una capanna ma sotto un tendone, diciamo così…”, dice ironizzando sulla vicinanza del Natale. Una idea, quella di Matteo Salvini segretario, di cui il presidente della Camera Lorenzo Fontana rivendica la primazia: “Ero a La Zanzara, mi chiesero chi sarebbe stato il segretario dopo Bossi e io risposi Salvini: una previsione azzeccata”. Il senatore Andrea Paganella ricorda invece i primi mesi della segreteria: “Sono stati i più difficili, Matteo ha deciso di dare una nuova identità al partito, ha preso il toro per le corna per cambiare tanto, quasi tutto, e così ha salvato la Lega”. Il vicesegretario Andrea Crippa racconta la prima campagna elettorale, quella del 2014, fatta in camper: “Nessuno credeva in noi, Matteo è stato incredibile, e i risultati parlano per lui”. Tocca poi a Roberto Calderoli: “Ha preso in mano una Lega che la vedeva veramente brutta, l’ha portata in alto, in altissimo con il 34% alle Europee del 2019, tanto lavoro e entusiasmo, ci riporterà a quei numeri e a quei valori di cinque anni fa”.

Risultati ottenuti grazie alla trasformazione del partito, che viene spiegata da Massimiliano Romeo e Giuseppe Valditara: “Salvini è riuscito a trasformare la Lega da partito confinato in alcune regioni del Nord in partito nazionale”, dice il capogruppo in Senato ricordando le Politiche del 2018, in cui – aggiunge il ministro dell’Istruzione – “vinceva l’intuizione di trasformare la Lega in forte movimento nazionale ma strettamente legato ai territori”. Il lato umano lo racconta Attilio Fontana: “C’è sempre, nei momenti di difficoltà. Quando ti senti solo, lo chiami e lui ti dà sostegno, consiglio, ti fa capire che insieme a te c’è il partito e ci sono milioni di leghisti”. Gli fa eco Alessandra Locatelli che sottolinea “l’entusiasmo, la forza che ci trasmette anche di fronte alle situazioni più complesse e ai momenti più difficili”.

Poi tocca agli altri governatori di Regione: Donatella Tesei ricorda la vittoria in Umbria, Maurizio Fugatti quella in Trentino, Christian Solinas l’alleanza col Partito Sardo d’Azione che ha portato alla sua elezione. Il governo giallo-verde del 2018 lo racconta per primo Matteo Piantedosi, allora suo capo di gabinetto al Viminale, e poi Massimiliano Fedriga: “L’esperienza col M5s non è stata facile, ma ha portato risultati incredibili nella lotta alla criminalità organizzata e all’immigrazione clandestina”. Un passaggio che viene sottolineato da diverse dichiarazioni di repertorio dello stesso Salvini, tutte sul tema “ruspa” da utilizzare contro criminalità e immigrazione, fino alle parole contro “una zingara, una zingaraccia di Baranzate” che minacciava un proiettile per l’allora ministro dell’Interno.

Tocca al capogruppo alla Camera Riccardo Molinari affrontare invece il momento della rottura: “Il governo col M5s era complicato ma ha portato risultati importanti: quota 100 sulle pensioni e i decreti immigrazione. Ma eravamo arrivati a un punto in cui le differenze stavano esplodendo, ed era evidente che c’era un dialogo aperto con il Pd come era chiaro dai posizionamenti europei”. E via con le immagini di repertorio sulle “poltrone” abbandonate. E poi c’è il futuro. Luca Zaia parla della battaglia per l’Autonomia regionale: “Matteo ci ha messo faccia e impegno, ora aspettiamo solo il momento in cui sarà legge”. Lorenzo Fontana sottolinea che i risultati ottenuti “sono solo un punto di partenza”. Il video si chiude con oltre due minuti di foto: da Salvini bambino a quelle con i figli piccoli, e poi una carrellata di compagni di partito (tra gli altri Giorgetti, Zaia, Fedriga, Bossi, Calderoli, Rixi, Borghi, Centinaio, Durigon, Crippa, Molinari, Molteni).