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Giordania, novità e nuove esperienze per scoprire Madaba

Giordania, novità e nuove esperienze per scoprire MadabaRoma, 18 dic. (askanews) – Continuano gli interventi per sviluppare nuovi itinerari e migliorare i servizi turistici in vista della piena ripresa del turismo. Il Jordan Tourism Board lancia una serie di percorsi esperienziali per scoprire la biblica Madaba e annuncia la risistemazione del sito di Petra, liberato dalle attività commerciali abusive. Intanto i dati confermano l’Italia al vertice degli arrivi mondiali in Giordania nel mese di novembre, con un rallentamento delle prenotazioni molto inferiore a quanto preventivato all’inizio del conflitto israelo-palestinese.

Sono stati 6.000 gli arrivi dal nostro Paese nell’ultimo mese, per un totale di 125.000 italiani che hanno visitato la Giordania da gennaio a novembre 2023, stabilendo un nuovo record storico per l’Italia. Madaba, sorta sull’antico sito biblico di Medba o Medaba lungo la Via dei Re, circa 35 km a sud ovest di Amman, è conosciuta per i suoi raffinati mosaici bizantini. Su quello che fu uno degli insediamenti delle dodici tribù di Israele durante l’Esodo, verso l’850 a.C. il re moabita Mesha fece erigere la città per commemorare la sua vittoria sugli Israeliti. Conquistata dai Greci di Alessandro Magno, durante il governo dei Seleucidi passò sotto il dominio degli Ammoniti, poi degli Israeliti, ed infine dei Nabatei, fino all’arrivo dei Romani. Prosperò sotto i Bizantini, che eressero edifici adornati di mosaici dallo stile distintivo e ricercato, che le hanno valso il nome di Città dei mosaici.

Il mosaico più visitato in assoluto è quello della mappa della Terra Santa, un’opera d’arte del VI secolo di inestimabile valore storico e artistico custodita nella Chiesa di San Giorgio. L’edificio fa parte del Parco Archeologico, diviso in due aree che comprendono le chiese bizantine, i resti della strada romana, il Palazzo Bruciato e la Chiesa dei Santi Martiri, che oltre a un impressionante mosaico con scene di caccia conserva colonne e capitelli di epoca romana. I nuovi itinerari permettono di assaporare le tradizioni giordane e vivere esperienze a contatto con le persone del posto. In centro, si passeggia lungo la “Tourism Street”, lungo la quale sorgono negozi di souvenir, laboratori di artigianato, come quello di tappeti Maavah, di proprietà di uno degli ultimi tessitori tradizionali di Madaba, caffetterie e ristoranti, come il Jaw Zaman, ricavato da una casa di inizio Novecento. Cucina tradizionale è anche quella che gli ospiti possono preparare e gustare alla Carob House, che utilizza prodotti a km zero, e alla libreria-caffetteria Kawon, che oltre ai libri rari propone bar, ristorante, laboratori di cucina, incontri culturali e spettacoli di artisti locali in un edificio degli anni Trenta con un delizioso giardino. Oltre al Visitors Centre, ospitato in un edificio storico, il punto di riferimento è Beit Al Beiruti, una casa di fine XIX secolo dove si possono fare esperienze legate al patrimonio culturale e all’artigianato, come realizzare un mosaico, provare a tessere, vestire abiti tradizionali e imparare a cucinare piatti tipici. Laboratori di mosaico si tengono anche al Madaba Institute of Mosaic Art and Restoration (MIMAR), fondato nel 2007 grazie a un progetto internazionale al quale ha partecipato anche il governo italiano.

Il ridotto afflusso turistico di questo periodo ha permesso all’Autorità Regionale per lo Sviluppo e il Turismo di Petra di lanciare, in collaborazione con tutte le autorità governative, una campagna per controllare e rimuovere le violazioni all’interno dell’area archeologica. L’intervento, attuato la scorsa settimana, fa parte dell’impegno a lungo termine a far rispettare la legge sulle antichità pubbliche e preservare l’integrità e l’unicità di Petra, garantendo servizi turistici di qualità e la sicurezza dei visitatori.