Altri 8 membri per l’associazione Olio di palma sostenibile
Altri 8 membri per l’associazione Olio di palma sostenibileRoma, 18 dic. (askanews) – Otto nuovi membri entrno nell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile. Dopo i primi quattro nuovi aderenti arrivati nel corso del 2023 (Roundtable on Sustainable Palm Oil RSPO, ISF Malesia, Erreppi e Opram), il consiglio direttivo dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile ha accolto le domande di adesione all’Unione di Vandemoortele Italia, parte del gruppo alimentare leader in Europa nei prodotti da forno surgelati, margarine, oli e grassi da cucina; Zschimmer & Schwartz Italiana, parte del gruppo omonimo tedesco, è un fornitore leader di ausiliari chimici su misura per diversi settori; IMCD Italia, parte del gruppo IMCD, leader globale di mercato nella vendita, marketing e distribuzione di specialità chimiche ed ingredienti per diversi settori industriali e ICEA (Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale), un consorzio no profit fondato su valori etici condivisi, che offre servizi di certificazione, di ricerca e sviluppo e di divulgazione culturale per le aziende che intendono intraprendere percorsi di sviluppo sostenibile.
“Chiudiamo il 2023 con una squadra ancora più forte con la quale affronteremo con ottimismo le sfide dell’anno che sta per iniziare – commenta il presidente dell’Unione Italiana per l’Olio di Palma Sostenibile, Mauro Fontana – In una fase di incertezza, dettata dalle crisi geopolitiche, dalla instabilità dell’economia internazionale, e dalle complesse sfide della transizione ecologica, le imprese riscoprono l’importanza delle piattaforme multistakeholder e delle partnership per obiettivi”. L’Unione ha ampliato il proprio raggio di azione non solo nell’alimentare ma anche in altri settori industriali: cosmetico, mangimistico, prodotti per la persona e per la casa, lubrificanti, prodotti per l’industria.
Oggi quello di palma è l’olio vegetale più prodotto al mondo (37% del totale), seguono quelli di soia (circa 28%), colza (circa 12%), girasole (10%) (Faostat – 2023). “L’obiettivo è arrivare ad utilizzare in Italia esclusivamente di olio di palma certificato sostenibile, non solo nel food, dove abbiamo già superato la quota del 95%, ma in tutti i settori d’impiego”, conferma Fontana. “L’implementazione del regolamento sui prodotti a zero deforestazione (EUDR) sarà la vera grande sfida del 2024. Siamo pronti a confrontarci e collaborare con l’Autorità Competente, sperando che venga al più presto designata dal Governo italiano, per supportare le imprese nell’applicazione del nuovo regolamento”.