Auto, Csp: domanda Ue 2023 sostenuta da aziende, ombre su 2024
Auto, Csp: domanda Ue 2023 sostenuta da aziende, ombre su 2024Milano, 18 gen. (askanews) – Il mercato auto dell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) chiude il 2023 in crescita del +13,7% a/a a 12,85 milioni di unità, nonostante il -3,8% di dicembre. Restano lontani i livelli pre-covid del 2019 (-18,7%).
“Il risultato del 2023 – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è dovuto essenzialmente alla domanda delle aziende che hanno sostenuto il mercato nell’intera area avendo la capacità di assorbire i forti rincari dei prezzi delle auto. La buona propensione all’acquisto di auto dalle aziende ha infatti compensato la forte debolezza della domanda dei privati scoraggiata soprattutto da aumenti dei prezzi che, tanto per citare un caso, quello dell’Italia, sono cresciuti del 34,3% tra il 2019 e il 2022, ed hanno avuto ulteriori aumenti nel 2023”. In alcuni mercati però “la domanda delle flotte mostra segni di cedimento e a questo si deve attribuire il dato negativo di dicembre che, tra l’altro, getta un’ombra sinistra sul 2024. E ciò anche perché, mentre si esauriva il portafoglio ordini accumulato ai tempi delle carenze di produzione legate alle difficoltà di fornitura di componenti importanti, come microchip, cavi ed altro, non si ricostituiva un portafoglio ordini abbastanza importante per sostenere il mercato nel 2024”, prosegue Quagliano.
In crescita le auto elettriche grazie agli incentivi passate dal 13,9% del 2022 al 15,7% del 2023. La fine degli incentivi ha avuto però effetti particolarmente drammatici in alcuni paesi ed in particolare in Germania dove, ad esempio, in dicembre la quota delle elettriche è scesa dal 33,2% del 2022 al 22,6%. In vetta alla classifica per la quota di auto elettriche vi è la Norvegia con ben l’82,4% delle auto immatricolate nel 2023 costituito da bev. All’estremo opposto della graduatoria vi sono diversi paesi in cui la quota non va oltre il 5%: Bulgaria, Grecia, Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Croazia e Slovacchia. “Si tratta di paesi il cui reddito pro capite è decisamente più basso di quello medio europeo e, di conseguenza, in questi paesi l’accesso all’auto elettrica ai prezzi attuali resta molto difficile anche con incentivi generosi”, conclude Quagliano.