In Polesine crescono terreni coltivati a vite: quasi 300 ettari
In Polesine crescono terreni coltivati a vite: quasi 300 ettariRoma, 18 gen. (askanews) – Crescono in provincia di Rovigo gli ettari di terreno coltivati a vite: sono quasi 300. Una cifra in continua crescita, dovuta all’interesse che sta suscitando tra gli agricoltori una coltura che garantisce produzione e redditività. Il Polesine non è tradizionalmente terra di viticoltori, ma in questi anni stanno nascendo realtà interessanti che producono vini sia da vitigni autoctoni, che internazionali.
In Polesine non si può produrre Prosecco, ma esiste la doc Pinot Grigio delle Venezie che interessa già una buona parte della viticoltura polesana. Oltre a vitigni internazionali come Merlot e Chardonnay, ci sono varietà autoctone come Turchetta, che nasce proprio a Rovigo, e Manzoni bianco, che si adattano a climi umidi ed esprimono vini intensi e profumati. Le zone in cui vengono coltivati maggiormente i vigneti sono quelle di Adria, Ariano Polesine, Porto Viro e San Martino di Venezze, ma gli impianti stanno sorgendo anche nell’Alto Polesine. Per questo Confagricoltura Rovigo, insieme all’ente di formazione Erapra, alla Regione Veneto e al Collegio periti agrari di Rovigo, ha dedicato una giornata alle tecniche di coltivazione della vite da vino e alle metodologie per fare viticoltura di qualità in Polesine, con un focus sulle normative in materia. L’incontro si è svolto nell’agriturismo Corte Carezzabella di San Martino di Venezze, azienda dove negli ultimi anni sono stati piantati parecchi vitigni, arrivando a 60 ettari coltivati in modo biologico vicino al fiume Adige.
L’agronomo Marino Marin ha spiegato la coltivazione della vite e le varietà autorizzate in Polesine, mentre il suo collega Nicola Calesella ha illustrato aspetti teorici e pratici nell’allevamento della vite, con prove di potature in campo nel vigneto dell’agriturismo di San Martino di Venezze. “Abbiamo riscontrato parecchio interesse, tanto che vogliamo organizzare una seconda giornata per accontentare chi è rimasto escluso – sottolinea Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo – La vite oggi può rappresentare una valida alternativa a colture in crisi in quanto offre margini di crescita importanti”. “Le vigne possono essere una buona alternativa dove si sta espiantando alberi da frutta – spiega Ballani – Successivamente le aziende potranno decidere se limitarsi a produrre uva o se commercializzare le proprie bottiglie”.