Calabria, 2 nuovi Presidi Slow Food: pruna di frati e piparelle
Calabria, 2 nuovi Presidi Slow Food: pruna di frati e piparelleRoma, 18 gen. (askanews) – La Calabria ha due nuovi Presìdi Slow Food: le “pruna di frati” e le “piparelle”. Le prime sono una varietà di prugne, le seconde un biscotto secco a base di mandorle, spezie e miele. Le “pruna di frati” sono una varietà di susina selezionata cinque secoli fa dai monaci benedettini di Terranona: si tratta di una cultivar di susina originaria del territorio pre-aspromontano della Piana di Gioia Tauro.
Furono proprio i monaci nel ‘500, a selezionare questo ecotipo e a sviluppare la coltivazione del pruno: ancora oggi, tra i ruderi dell’edificio, qua e là spuntano alcune piante. Il prugno produce susine verde-giallastri che virano verso il rosso-violetto a piena maturazione, hanno buccia sottile e forma allungata e sono coperti da un consistente strato di pruina che li protegge dagli agenti patogeni. I produttori che aderiscono al Presidio sono sei e coltivano circa 7 ettari. Mediamente, in un ettaro crescono 350 piante. Il percorso che ha portato al riconoscimento come Presidio Slow Food delle piparelle di Villa San Giovanni, invece, non nasce dalla necessità di riconoscere un valore anche economico al prodotto, bensì dall’urgenza di difenderlo dalle imitazioni. Le piparelle sono farre con mandorle, zucchero, miele, farina di frumento e spezie come cannella e chiodi di garofano, oltre all’olio essenziale di arancio.
Simili per alcuni aspetti alle omonime piparelle messinesi, quelle prodotte a Villa San Giovanni si distinguono dalle siciliane perché sono più sottili, per l’abbondanza di mandorle nell’impasto e per l’uso più parsimonioso delle spezie.