Museion, le vibrazioni della techno e il nostro futuro di umani
Museion, le vibrazioni della techno e il nostro futuro di umaniBolzano, 28 gen. (askanews) – Il terzo capitolo del grande progetto sulle Techno Humanities portato avanti dal Museion di Bolzano si chiude con un ultimo viaggio della “Astronave Terra”: un doppio DJ Set che apre ancora di più le connessioni e le dimensioni che le mostre hanno attivato negli ultimi anni.
In scena è prima andato il duo Dopplereffekt, composto da To-Nhan e da Gerald Donald, leggendario unico membro superstite del gruppo techno Drexciya, che ha costruito sonorità e un’estetica ispirate a nuovi modi di pensare l’umano e la cultura nera, in una vertigine sonora e visuale fatta di continui rilanci verso futuri alternativi. Più tardi è stata la volta di Speaker Music, pseudonimo del musicista, teorico e scrittore De Forrest Brown Jr., co curatore della mostra HOPE al Museion. “Io uso la musica – ha detto ad askanews – per fare una sorta di ri-progettazione della realtà, ma lo faccio attraverso la musica e la logica, la logica della musica. Posso dire che la mia musica è più una musica nera che ha un sound tecnologico, anziché musica fatta con la tecnologia. Quando penso alla musica nera penso all’idea di quello che non sappiamo di non sapere, penso a delle possibilità che devono ancora realizzarsi”.
“Quando penso alla techno – ha aggiunto De Forrest Brown – penso a una musica che è vibrazionalmente concentrata a decostruire il pensiero dell’era illuminista, a decostruire la distinzione cartesiana tra mente e corpo. Perché ci sono una serie di vibrazioni che possono connettere tutte le sinapsi del nostro cervello e creare uno shock che ci può portare in una sorta di futuro”. La Spaceship Earth – questo il nome dell’evento di finissage della mostra – decolla dal Museion proprio verso questo possibile futuro, che rappresenta un’occasione per tutti, e non stiamo parlando solo di musica o arte contemporanea.