la 66esima edizione dei Grammy: diluvio, arresti ed il trionfo di Taylor Swift
la 66esima edizione dei Grammy: diluvio, arresti ed il trionfo di Taylor SwiftRoma, 5 feb. (askanews) – A Los Angeles la musica è donna per la 66esima edizione dei Grammy Awards, l’equivalente degli Oscar per la musica di ogni categoria. Taylor Swift è la prima artista nella storia del premio a vincere quattro volte per il miglior album dell’anno, considerato l’onore più prestigioso. Una edizione condizionata da una bomba d’acqua che si è abbattuta su Los Angeles prima dell’evento: risultato abiti inzuppati, scalette che hanno subito ritardi, governatore che ha diramato l’allarme rosso. Ma i colpi di scena non finiscono qui con la polizia che arresta il rapper Killer Mike che un attimo prima aveva conquistato tre premi nella sua categoria: migliore performance, miglior canzone e miglior album. Il motivo? Una lite con un addetto alla sicurezza della Cripto.com Arena di Los Angeles.
La cerimonia condotta da Trevor Noah vola; Dua Lipa esegue tra gli applausi un medley dei suoi brani; Billie Eilish e Finneas portano sul palco “Barbie”, parte della colonna sonora del film dell’anno; il cantante country Luke Combs, miglior performance solista per la sua cover di “Fast Car” – gran successo di Tracy Chapman del 1988 – si vede apparire al fianco proprio Tracy Chapman che imbraccia la chitarra e canta tra l’entusiasmo del parterre. Emozionante l’omaggio a Stevie Wonder, al pianoforte, che canta virtualmente “insieme” con Tony Bennett che appariva sullo schermo. Annie Lennox ricorda invece Sinead O’Connor, presentando una versione struggente di “Nothing compares 2 u” e chiude con un appello: “Artisti per il cessate il fuoco – dice – pace nel mondo”. L’omaggio continua con Jon Batiste, unico uomo candidato quest’anno nelle tre categorie più importanti – miglior album, miglior registrazione e miglior canzone – che si mette al piano per suonare “Ain’t no Sunshine” e “Lean on Me” di Bill Withers. Commozione per il ritorno di Celine Dion sul palcoUn momento speciale nella serata della Crypto Arena è stato quando è apparsa a sorpresa sul palco Celine Dion. L’interprete canadese sta combattendo da tempo contro una gravissima malattia rara, la sindrome della persona rigida. Mariah Carey che annuncia il premio alla miglior performance solista nel genere pop: a Miley Cyrus, per “Flowers”, primo Grammy per lei che si aggiudica anche il premio alla miglior registrazione dell’anno riservato anche al team di produzione del brano. Karol G diventa la prima donna a vincere per il miglior album di “música urbana” – categoria che comprende vari sottogeneri di musica latina – con il suo “Mañana Será Bonito”: premio consegnato da Christina Aguilera e Maluma. Victoria Monét è il miglior “nuovo artista” o rivelazione dell’anno E’ di Billie Eilish la miglior canzone dell’anno, con “What was I made for”, colonna sonora di “Barbie”. A Jay-Z va il Dr. Dre Global Impact Award alla carriera. Dal palco un’accusa alla giuria. Sua moglie Beyoncé non ha mai vinto finora l’Album dell’anno nonostante 88 nomination e 33 altri premi. Per lui uno scandalo.
La scena è tutta per Taylor Swift che vince il suo tredicesimo Grammy in carriera, quello come “miglior album pop vocale” con “Midnights” – battendo peraltro campioni come Kelly Clarkson, Miley Cyrus, Olivia Rodrigo e Ed Sheeran. Poi l’annuncio del lancio per il 19 aprile di “The tortured poets department”. Il suo account su Instagram va in tilt, intasato da circa 2,2 milioni di like.