Vino, Comité Champagne: filiera proattiva guarda con fiducia al 2024
Vino, Comité Champagne: filiera proattiva guarda con fiducia al 2024Milano, 13 feb. (askanews) – Il mondo dello Champagne guarda con fiducia al 2024. Un ottimismo che per David Chatillon e Maxime Toubart, co-presidenti del Comité Champagne, si fonda sul fatto che vigneron e maison hanno saputo prendere decisioni strutturali e hanno avviato numerosi progetti per garantire l’equilibrio della filiera e il successo della Denominazione in tutto il mondo. Ma anche sulla crescita in valore che ha compensato il calo dei volumi globali nel 2023, e sull’evoluzione dei consumi: con i consumatori attenti ad assemblaggi e dosaggi diversi, tanto che negli ultimi vent’anni la domanda di Champagne rosé all’estero è quintuplicata e gli Extra Brut e i Pas Dosé sono cresciuti di quasi 70 volte.
E poi c’è l’export che rappresenta oltre il 60% del totale delle spedizioni (171,7 milioni di bottiglie), contro il 45% di dieci anni fa, con molti mercati ritenuti ancora terra di conquista. Infatti se l’80% dello Champagne è tuttora venduto in soli otto Paesi (Francia compresa), i nuovi mercati, come Canada, Sudafrica e Corea del Sud, mostrano un interesse crescente. Nel corso di una conferenza stampa al “Wine Paris & Vinexpo Paris” Chatillon e Toubart hanno sottolineato l’importanza del rinnovo per cinque anni dell’accordo di riferimento sulla contrattualizzazione della compravendita delle uve in Champagne, ed evidenziato che il plafond della riserva è stato portato da 8.000 a 10.000 kg per ettaro. Hanno poi annunciato che a breve dovrebbero prendere il via i lavori annunciati lo scorso anno per l’ampliamento del Centro di ricerca, sviluppo e innovazione con sede nella futura “Maison de la Champagne” a Epernay. Per quanto riguarda la lotta alle patologie della vite, in particolare alla flavescenza dorata, nell’ambito del progetto “Qanopée” che vede coinvolta la Champagne insieme con Beaujolais e Borgogna, sarà inaugurata entra l’estate una serra di nuova generazione “insect-proof”. Infine, ad aprile, sarà aperto nuovo Bureau du Champagne a Stoccolma (Svezia), che servirà anche a fare da interlocutore con Norvegia, Finlandia e Danimarca, mercati dove la domanda di Champagne è in costante ascesa da un decennio (+67%).
I vertici del Comité hanno quindi ribadito la ferma condanna dei fenomeni di caporalato e del trattamento ignobile subito da molti vendemmiatori soprattutto stranieri, che tante polemiche aveva scatenato la scorsa estate. “Siamo impegnati a definire in modo più stringente questa attività cruciale, con l’obiettivo di assicurare lo svolgimento sereno della vendemmia, che, ogni anno, mobilita 100mila stagionali” ha affermato Toubart, presidente del Syndicat général des vignerons, ricordando che sono aperti quattro tavoli di lavoro su accoglienza, condizioni di lavoro, salute e sicurezza e garanzie sul reclutamento di questi lavoratori, i cui primi risultati saranno comunicati prima della raccolta di quest’anno.