Autonomia, De Luca guida protesta del Sud e attacca Meloni
Autonomia, De Luca guida protesta del Sud e attacca MeloniRoma, 16 feb. (askanews) – Si inasprisce il duello a distanza tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Mentre la premier è in Calabria con il ministro Fitto per la firma dell’accordo di sviluppo e coesione, De Luca è arrivato a Roma con centinaia di sindaci del meridione per manifestare contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei Fondi di Sviluppo e Coesione.
Il governatore, prima di salire sul palco in Piazza Santi Apostoli, ha lanciato le prime frecciate alla premier. “Se Meloni pensa che la dignità del Sud sia in vendita si sbaglia, la manifestazione di oggi serve a ricordare alla presidente del consiglio e a tutto il governo che la dignità del Sud non è in vendita. Quindi chieda scusa perché sta bloccando risorse essenziali per creare lavoro”. E ancora “chi governa non può prendere le risorse come se fossero un bottino di famiglia e fare quello che vuole. La democrazia vive se vengono rispettati i diritti di tutti”.Al termine della manifestazione, De Luca e centinaia di sindaci del Sud si sono spostati verso il ministero per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, a Largo Chigi, per chiedere che una delegazione fosse ricevuta da un capo di gabinetto del dicastero. Ma davanti all’ingresso hanno trovato un cordone di agenti di polizia che li ha bloccati facendo salire la tensione, con spintoni e ressa di telecamere.
Dopo oltre mezz’ora di attesa, De Luca e i sindaci hanno cambiato obiettivo: Palazzo Chigi. Ma anche l’ingresso su piazza Colonna, presidiato dalla Celere è risultato invalicabile. Dai manifestanti, che hanno bloccato la circolazione su via del Corso, si è alzato il grido “fascisti, fascisti” ed è stata intonata “Bella ciao”.Solo De Luca è riuscito a fatica a superare il cordone di agenti di polizia e a dirigersi verso la sede del governo chiusa precedentemente per questioni di sicurezza. “A Roma sono scomparsi tutti quanti…”, ha commentato il governatore campano.
Intanto, la premier in Calabria, informata delle tensioni davanti a Palazzo Chigi, ha commentato con i giornalisti: “Se si lavorasse invece di fare le manifestazioni si potrebbe ottenere qualche risultato in più. Tutti i presidenti di Regione hanno capito il senso di quello che stiamo facendo. E’ il decimo accordo che firmiamo, e ne seguiranno altri: tutti sono collaborativi tranne uno, ma nemmeno mi stupisce troppo”, ha detto riferendosi a De Luca.Non si è fatta attendere la risposta del presidente campano, alla fine entrato in un palazzo delle istituzioni, Montecitorio. Conversando con i cronisti, che gli riferivano il commento della premier ha definito Meloni “una str… Per lavorare ci servono i soldi. È tollerabile questo atteggiamento con centinaia di sindaci che non hanno i soldi per l’ordinaria amministrazione? Lavora tu, str…”, ha detto prima di uscire dalla Camera dei deputati e dirigersi verso la Prefettura dove è stato ricevuto dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini. “È andato bene”. Queste le uniche parole del governatore uscendo dalla sede in via Quattro Novembre. “Abbiamo avuto la possibilità di parlare col prefetto e lasciargli un messaggio da rivolgere alla presidente Meloni e al governo”, ha spiegato uno dei sindaci della delegazione ricevuta dal prefetto.