Vino, a “Slow Wine Fair 2024” tanti incontri e confronti con esperti
Vino, a “Slow Wine Fair 2024” tanti incontri e confronti con espertiMilano, 18 feb. (askanews) – Si arricchisce il programma di eventi che animeranno la Slow Wine Fair 2024, terza edizione della manifestazione dedicata al vino buono, pulito e giusto che si terrà a BolognaFiere dal 25 al 27 febbraio.
Tra le degustazioni ai banchi di assaggi di quasi un migliaio di produttori e tante, interessanti, masterclass, non mancano infatti convegni, presentazioni e incontri che vedono esperti, produttori, docenti e autori confrontarsi sulle principali istanze legate al panorama vitivinicolo internazionale. Momenti di riflessione in cui scambiarsi idee su buone pratiche e obiettivi futuri, ma soprattutto conoscere storie ed esperienze virtuose che stanno tracciando nuove strade nel mondo della viticoltura da un punto di vista ambientale, culturale e sociale. Lo “Spazio Reale Mutua” (padiglione 15), sostenitore ufficiale di Slow Food Italia e main partner dell’evento, ospiterà conferenze in cui esplorare le diverse sfaccettature della sostenibilità in campo vinicolo, e il 26 febbraio alle 11 la cerimonia del Premio Carta Vini Terroir e Spirito Slow , in cui saranno attribuiti 32 riconoscimenti a tutte quelle realtà che si distinguono per la loro carta dei vini territoriale o tematica.
Gli incontri della “Demeter Arena” (padiglione 20) daranno invece spazio alle molteplici esperienze di produttrici e produttori che aderiscono alla rete internazionale della Slow Wine Coalition. Dalle montagne del Tauro in Turchia, dove Heritage Vines of Turkey è impegnata nella salvaguardia di vecchi vigneti sull’orlo dell’estinzione, ai villaggi dei distretti di Shamakhi e Ismailli, in Azerbaigian, dove a quote comprese tra i 700 e gli 800 metri sopra il livello del mare, si coltiva l’uva madrasa, Presidio Slow Food, per finire in Abruzzo, dove la Comunità dei viticoltori teatini è impegnata nel portare avanti e promuovere valori legati all’artigianalità della produzione e alla sostenibilità ambientale e sociale. La “Demeter arena” sarà anche il luogo in cui saranno messi a fuoco alcuni dei temi portanti di questa edizione assieme ad alcuni dei massimi esperti del settore. Tra i protagonisti Adriano Zago, consulente e formatore, fondatore e direttore di Cambium formazione, primo master internazionale in biodinamica per il vino e vignaiolo, e Lydia e Claude Bourguignon, microbiologi dei suoli e vignaioli che da oltre 30 anni aiutano i vigneron a curare i loro terreni. Nei loro interventi sarà approfondito il concetto di suolo sano, tra fertilità e rigenerazione, ma anche i fattori che determinano il terroir di differenti produzioni agricole, quali la biodiversità microbica, le sue caratteristiche geologiche e i suoi nutrienti. In “Casa Slow Food” (padiglione 15a), sostenuta da ICPI, saranno infine illustrate alcune storie che stanno contribuendo a cambiare l’approccio verso il sistema vitivinicolo e non solo. Si comincia il 25 febbraio alle 13 con “Intrepide” di Laura Donadoni, la raccolta pubblicata da Slow Food Editore che analizza il ruolo della donna nel mondo del vino, partendo dall’esperienza personale delle protagoniste, per aprire una riflessione più ampia sulla discriminazione di genere e sul bisogno di lottare per un sistema più inclusivo e sostenibile. Il 25 febbraio alle 17 toccherà al Manuale di viticoltura biodinamica di Terra Nuova Edizioni, frutto del lavoro ventennale di Adriano Zago , riunisce indicazioni, suggerimenti, esperienze di successi e condivisioni di aspetti critici, attraverso l’esperienza concreta di aziende viticole biodinamiche italiane e internazionali. Presente anche Massimo Montanari, uno dei massimi storici dell’alimentazione, che il 26 febbraio alle 15, attraverso il suo libro “Amaro. Un gusto italiano”, esplora questo tratto distintivo della nostra cultura, scavando tra fonti letterarie e trattati di botanica, agricoltura, cucina, dietetica.