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Fiere, alleanza Milano-Parma per l’agroalimentare: nasce “campione europeo”

Fiere, alleanza Milano-Parma per l’agroalimentare: nasce “campione europeo”Milano, 9 mar. (askanews) – Dopo oltre due anni di discussioni, stop and go, è stato raggiunto l’accordo tra Fiera Milano e Fiere di Parma per la nascita di una piattaforma fieristica unica dedicata all’agroalimentare che ha in Cibus e Tuttofood le manifestazioni cardine. Con il via libera dal consiglio di amministrazione di Fiera Milano, infatti, stata finalizzata la partnership con l’ente di Parma, la cui assemblea aveva dato già la sua approvazione lo scorso 7 marzo. In questo modo nasce un “campione fieristico europeo” in grado di competere con le due grandi manifestazioni di riferimento, quella di Anuga in Germania e quella di Sial in Francia, dopo anni di concorrenza interna tra i due eventi dedicati al food and beverage.
L’accordo prevede un aumento di capitale di Fiere di Parma per un ammontare di 16,5 milioni di euro riservato a Fiera Milano, che entra con una quota del 18,5%, diventando di fatto il secondo azionista privato dell’ente fieristico parmense. Fiera Milano, dal canto suo, conferirà a Parma il ramo d’azienda relativo alla manifestazione Tuttofood, che continuerà a essere organizzata nei padiglioni del polo espositivo di Rho e che prenderà il nome di “Tuttofood powered by Cibus”.
In seguito all’aumento di capitale, i soci di Fiere di Parma diluiranno le rispettive partecipazioni. Nel nuovo assetto Crédit Agricole Italia si confermerà primo socio col 26,44% (prima dell’operazione deteneva il 34,42%), poi Fiera Milano, a seguire i soci pubblici Comune e Provincia di Parma col 15,97% ciascuno (dal precedente 19,58%), Camera di Commercio al 9,78% (dal 12%), Unione parmense degli industriali, con una quota del 6,88% (era dell’8,44%) e la Regione Emilia Romagna al 4,15% (dal 5,08%).
Il nuovo consiglio di amministrazione dovrebbe essere composto da nove membri di cui quattro espressi dai soci pubblici cui spetta la nomina del presidente e cinque dai soci privati. A Fiera Milano toccherà esprimere due consiglieri di cui, a quanto si apprende, uno dovrebbe essere il presidente Carlo Bonomi, che è anche presidente di Confindustria. Uno dei nodi nel “faticoso percorso” che ha portato all’accordo, oltre alla valutazione di Tuttofood, è stata proprio la governance. I soci pubblici, a tal proposito, hanno sottoscritto un patto di sindacato ampliato alla Camera di Commercio e inserito nello statuto alcune clausole che blindano le decisioni più rilevanti a partire dalla modifica dello statuto che potrà avvenire in un’assemblea straordinaria con l’85% delle azioni favorevoli, “una blindatura notevole perchè per avere l’85% si devono mettere d’accordo sia pubblico che privati” aveva sottolineato l’assessore all’Sviluppo economico della Regione Emilia Romagna, Vincenzo Colla in una recente audizione. Si consolida, inoltre, un accordo tra i soci privati che hanno guidato la società Ducale negli ultimi 14 anni la quale, da ora, gestirà entrambe le manifestazioni con il partner storico di Cibus, Federalimentare, che detiene il 50% della manifestazione di Parma. L’operazione prevede inoltre che Fiera Milano partecipi alla governance di Fiere di Parma supportando i soci privati e pubblici nel valorizzare l’esecuzione del piano industriale delle manifestazioni, oltre a fornire servizi a Fiere di Parma relativamente alla manifestazione “Tuttofood powered by Cibus”.
Fiere di Parma dal canto suo sottolinea come l’operazione seppure di natura industriale, abbia “risvolti inevitabilmente politici, fortemente voluta non solo da tutti i soci di Fiere di Parma e da Fiera Milano, ma anche sollecitata dai diversi soggetti coinvolti nella promozione del made in Italy agroalimentare, dai ministeri degli Affari esteri, delle Imprese e del made in Italy, dell’Agricoltura e dall’Agenzia Ice.
Operativamente, la nuova piattaforma fieristica vedrà Tuttofood posizionato come evento internazionale che punta a diventare un riferimento per gli espositori provenienti dai Paesi leader nel comparto agroalimentare, mentre Cibus a Parma si qualificherà come un evento iconico per il made in Italy alimentare e per i suoi territori. Nel primo caso la manifestazione, che resta biennale, verrebbe spostata a ottobre, mentre Cibus, con lo slot di maggio libero negli anni dispari, potrebbe diventare annuale.
“La nostra visione è ambiziosa: creare un sistema delle fiere italiane, coordinate tra loro, che mantenga l’attenzione al territorio ma diventi più forte e attrattivo per gli operatori esteri. È il momento per far sì che le nostre filiere industriali trovino in Italia la loro casa e che siano sempre meno incentivate a rivolgersi a manifestazioni fieristiche estere”, ha commentato l’amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano, Luca Palermo, che non ha escluso “la possibilità di realizzare ulteriori sinergie” per gli eventi non food. “Non dimentico quando in piena pandemia nell’autunno 2020, Giampiero Maioli, ceo di Credit Agricole Italia, Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, Carlo Bonomi presidente di Fiera Milano e il nostro Ceo Antonio Cellie mi parlarono di questa loro visione di unire le due piattaforme dell’agroalimentare italiano come da tanti anni tutti gli operatori auspicavano, – ha ricordato Gino Gandolfi, presidente di Fiere di Parma – per valorizzare sempre di più e in modo coordinato le produzioni tipiche del made in Italy, e coinvolgendomi, diedero vita al progetto che oggi si realizza. Sono anche convinto che l’ingresso nel capitale sociale di Fiere di Parma del principale operatore fieristico italiano produrrà altre significative e fruttuose sinergie”.
Soddisfazione è stata espressa anche dai soci pubblici di Fiere di Parma a partire dal sindaco, Michele Guerra che ha parlato di “un passaggio storico che schiude prospettive di crescita molto rilevanti nel contesto socio-economico e fieristico in cui ci troviamo. Parma è compatta e pronta ad accompagnare con responsabilità e coscienza questo nuovo percorso”.”Per la prima volta tutti i soci pubblici si sono alleati e hanno siglato un patto forte e vincolante volto a tutelare il territorio e Cibus – ha aggiunto Andrea Massari, presidente della Provincia di Parma – Sono stati mesi di confronti intensi con l’unico scopo di lavorare per il bene comune e il futuro della nostra straordinaria terra”. Per Vincenzo Colla, assessore allo Sviluppo economico di Regione Emilia Romagna si tratta di “un’operazione espansiva per catalizzare gli espositori e i visitatori, mettendo a sistema l’agroalimentare italiano e non solo. Vogliamo rafforzare la ‘Food valley’ a beneficio di tutta la Regione e del Paese”.