Cioccolato: per gli italiani dovrà essere salutare, sostenibile e veg
Cioccolato: per gli italiani dovrà essere salutare, sostenibile e vegMilano, 22 feb. (askanews) – Come scelgono il cioccolato gli italiani? Al primo posto c’è ovviamente il gusto, primo driver di scelta. Il prezzo è un fattore importante ma la stragrande maggioranza non compra necessariamente quello più economico, mentre il dato su cui prestiamo molta attenzione è la percentuale di cacao. Non a caso è il fondente il nostro preferito, con una incidenza sui consumi totali di cioccolato che tocca il 40%.
Proprio quest’ultimo elemento è la spia di una tendenza nei consumi che all’indulgence, alla coccola che regala il cioccolato, associa una funzione benefica. Non a caso l’81% degli italiani – contro il 76% degli europei – ritiene che il cioccolato con una percentuale più alta di cacao sia più salutare. A raccontare il rapporto tra gli italiani e il cibo degli dei, e le prossime tendenze di consumo, è Taste tomorrow, da anni una delle ricerche di riferimento sull’evoluzione delle scelte dei consumatori nel settore alimentare, commissionata da Puratos group, multinazionale belga che fornisce ingredienti, soluzioni e servizi per l’industria della panificazione, pasticceria e cioccolato, con una sede italiana a Parma. L’Italia è il secondo produttore europeo di cioccolato, con un mercato che si prevede in crescita del 2% all’anno fino al 2028. Ma a livello di consumi l’Italia è sotto la media europea dei 5 chilogrammi a testa l’anno: noi ci fermiamo a quattro chilogrammi contro gli 8,8 chili degli svizzeri, gli 8,1 degli austriaci e i 7,9 dei tedeschi. E questo in parte si spiega col fatto che preferiamo porzioni più piccole pur di non rinunciare al gusto: l’83%, infatti, (in Europa si scende al 66%), privilegia la qualità alla quantità.
E la qualità in questo caso fa il paio anche col desiderio di cibi sani. A tal proposito un microtrend che Puratos ritiene possa esplodere nel breve periodo è quello del cioccolato come cibo funzionale, specie se associato a specifici ingredienti che possono avere un effetto benefico per la salute. Questa evidente tendenza è affiancata da altre due chiare indicazioni, importanti per il consumatore finale, per le aziende che lo producono e per i professionisti che lo utilizzano nel loro lavoro. La richiesta di prodotti a base vegetale continua a crescere: dalla ricerca Taste Tomorrow di Puratos emerge che per i consumatori cibo e stile di vita sono strettamente connessi così come si ritiene esista uno stretto legame. Si rafforza la consapevolezza dell’impatto climatico del sistema alimentare nei consumatori che ne tengono conto nelle loro decisioni di acquisto, rendendo il cioccolato vegano una scelta logica. Anche le obiezioni sulla scarsa appetibilità dei cibi vegani si stanno affievolendo: il 52% concorda sul fatto che le alternative a base vegetale hanno lo stesso sapore dei prodotti alimentari di origine animale. Il 64% degli italiani (54% UE) considera il cibo plant based più salutare di quello di origine animale, percentuale che resta pressoché identica, 62%, se l’analisi si restringe ai dolci. Terzo pilastro che connota la parte della ricerca dedicata al cioccolato è l’aumentata attenzione dei consumatori, 77% in Italia (67% in Europa), verso prodotti che provengono da metodi di coltivazione sostenibili. Se in passato l’agricoltura sostenibile si concentrava soprattutto sulla fertilità del suolo, sulla biodiversità e sul controllo non nocivo dei parassiti, oggi l’attenzione dei consumatori si sposta sulle catene di approvvigionamento, sulla provenienza e sull’etica. L’impatto sociale della coltivazione del cacao suscita grande interesse: il 65% delle persone ora cerca alimenti per cui sa con certezza che gli agricoltori ricevono un prezzo equo e un reddito congruo. Nel 2021 la percentuale era del 60%.
Da Taste Tomorrow arriva anche la conferma di una maggiore apertura a gusti nuovi, purché alla base vi sia un sapore che evoca la tradizione. In questo caso aumenta (si arriva al 68% del campione) l’apprezzamento per prodotti che incorporano elementi di gusto amaro, piccante e salato. Si pensi ad esempio alle tendenze “swicy” (dolce e speziato) oltre al pepe e al peperoncino, possono essere utilizzate numerose spezie come la noce moscata e la curcuma, e “swalty” (dolce e salato) che prevedono tra l’altro l’utilizzo del sale marino e del caramello salato.