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In Cina si aprono le “Due Sessioni”: cosa ci dobbiamo attendere

| Redazione StudioNews |

In Cina si aprono le “Due Sessioni”: cosa ci dobbiamo attendereRoma, 4 mar. (askanews) – Le “Due Sessioni” – le tradizionali riunioni annuali del Congresso nazionale del popolo (NPC) e della Conferenza politica consultiva nazionale del poplo cinese (CCPPC) – iniziano oggi e presentano quest’anno diversi motivi d’interesse, alla luce della difficoltà per la Cina di uscire dalle secche economiche, iniziate con la pandemia.



Un momento molto importante sarà domani, 5 marzo, quando – in apertura del Congresso nazionale del popolo, mentre la Conferenza consultiva apre oggi i battenti – il primo ministro Li Qiang terrà la sua relazione di lavoro, la prima da capo dell’esecutivo cinese, di fronte ai circa 3mila delegati del Congresso (la Conferenza consultiva ne conta invece più di 2mila). Dal primo ministro ci si attendono parole chiare su un piano per indirizzare la situazione economica del paese. Li è stato nominato a marzo 2023 e, tra i suoi primi atti, il premier ha introdotto misure di sostegno senza precedenti al settore privato, seguite da una serie di misure a sostegno delle imprese straniere in agosto. Ma questo non è stato sufficiente a migliorare il “sentiment” delle imprese e a consolidare la sua figura in termini di leadership economica.


Il primo ministro, invece, non terrà la tradizionale conferenza stampa a conclusione dei lavori del Congresso nazionale del popolo, una delle rare occasioni nelle quali i giornalisti internazionali possono interpellare i vertici dello stato cinese in merito alle direzioni che intendono imprimere alla politica socio-economica e globale di Pechino. Un primo tema per il governo cinese sarà quello di far convivere le esigenze della sicurezza nazionale con l’apertura alla possibilità d’investimento per le imprese straniere. Ancora pochi giorni fa c’è stato un ulteriore inasprimento delle norme contro lo spionaggio che rendono ulteriormente complessa l’attività delle aziende estere.


Nel marzo 2023, Xi Jinping ha dichiarato al Congresso nazionale del popolo che “la sicurezza è il fondamento dello sviluppo, mentre la stabilità è un prerequisito per la prosperità”, dando un segnale di preminenza del tema della sicurezza sull’apertura economica. Eppure ci sono stati anche segnali diversi, come un recente articolo della Commissione centrale per gli affari finanziari ed economici, che è presieduta dallo stesso Xi, in cui si afferma che la spinta per la sicurezza a scapito di tutto il resto, inclusa la crescita economica, è andato troppo in là. Le Due Sessioni ci diranno se è in corso un riequilibrio o meno su questo terreno, anche alla luce della situazione del più grande competitor globale, gli Stati uniti, che quest’anno vanno al voto presidenziale con la prospettiva nel migliore dei casi del mantenimento di una politica di restrizioni e dazi nei confronti di Pechino e, nel peggiore (cioè per la Cina l’elezione di Donald Trump), di un ulteriore inasprimento degli stessi. Un altro elemento cruciale è la definizione del nuovo obiettivo di crescita del prodotto interno lordo. Li Qiang dovrà annunciare nella sua relazione del 5 marzo questo dato cruciale. L’anno scorso, l’economia è cresciuta del 5,2% dopo che le autorità avevano fissato un obiettivo di “circa il 5%”. Le previsioni credibili per l’obiettivo del 2024 vanno dal 4,5% al 5,5%, anche se ci sono state voci dal mondo economico che hanno chiesto un obiettivo più ambizioso. Da questo target dipenderanno la politica fiscale e monetaria della Cina per l’anno in corso, nonché i piani delle aziende per tutto il 2024. Un obiettivo basso contribuirebbe a rendere meno coraggiosa l’azione dei funzionari e dei manager, ma d’altronde un target troppo alto creerebbe aspettative di stimoli aggressivi ma anche preoccupazioni sulla tenuta del debito.


Sul fronte fiscale, in realtà, bisognerà tenere gli occhi aperti anche sull’obiettivo di deficit di bilancio del governo centrale, la quota annuale di obbligazioni delle amministrazioni locali (cruciali per il settore immobiliare in profonda crisi) e l’eventuale via libera del Congresso nazionale del popolo a eventuali emissioni di titoli del Tesoro speciali. Questi servirebbero a finanziare lo stimolo infrastrutturale, per rafforzare la crescita e dare ossigeno al settore delle costruzioni. Da chiarire sarà, ancora, l’azione del governo volta a rilanciare la domanda in un momento in cui la fiducia dei consumatori rimane vicina ai minimi storici: l’indice della fiducia dei consumatori dell’Ufficio nazionale di statistica è risultato essere 87,6 a dicembre, vicino al suo minimo storico di 85,5 dal novembre 2022, quando erano ancora in vigore controlli zero-Covid. Quindi sarà importante capire come il governo intende far crescere il reddito delle famiglie, come riformerà una serie di parametri imoportanti per i consumi, tra i quali la copertura previdenziale e il restrittivo sistema di registrazione delle famiglie (hukou). Gli analisti si attendono di capire, in particolare, se Pechino metterà in campo ulteriori stimoli economici dopo che le misure introdotte nel 2023 non sono riuscite a sostenere il settore immobiliare in difficoltà, mentre la fiducia delle imprese è svanita. Ci sono poi questioni di politica estera che hanno una loro ricaduta anche economica e, per i quali, si avranno durante le Due Sessioni spunti interesanti. Durante la Conferenza consultiva si parlerà sicuramente di Taiwan, dopo il cambio della presidenza dell’isola, e lo stesso Xi potrebbe toccare questioni geopolitiche durante i tanti incontri a cui prenderà parte. Importante, dal punto di vista europeo, sarà capire se e quali strumenti di ritorsione verranno ventilati nei confronti dell’Ue, che sta ponendo crescenti restrizioni al commercio con Pechino nell’ambito della sua politica di riduzione del rischio Cina. E poi ci sono i conflitti in Ucraina e quello in Medio Oriente e nel Mar Rosso.