Al Politecnico Torino un convegno sulle vetture elettriche
Al Politecnico Torino un convegno sulle vetture elettricheRoma, 6 mar. (askanews) – Un’Aula magna piena fin nelle ultime file ha sancito il successo del convegno “Vetture elettriche, combustibili alternativi e mix energetico: la loro evoluzione” organizzato da CAReGIVER in collaborazione con il Politecnico di Torino.
L’incontro è stato dedicato ad argomenti di grande attualità e ha fornito risposte alle molte domande sul ruolo dei combustibili, delle fonti alternative alle sorgenti fossili e delle vetture elettriche nel nostro futuro. Dopo il saluto istituzionale del Rettore del Politecnico Guido Saracco, il programma ha visto un’introduzione e un saluto di Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER, e gli interventi di Federico Brivio, David Chiaramonti, Paolo Massai, Fabio Mingrino, Mario Petronio, Renzo Porro. Ha moderato l’incontro Raffaello Porro. Questo è il terzo incontro organizzato da CAReGIVER insieme al Politecnico di Torino e fa seguito a quello sulle vetture elettriche e ibride di marzo 2023 e quello sull’intelligenza artificiale di novembre 2023, entrambi caratterizzati da una grande affluenza di pubblico.
I relatori, tecnici e docenti, hanno espresso il loro punto di vista sui cambiamenti in atto nella grande transizione verso l’abbandono delle sorgenti fossili, con l’obiettivo di ridurre sia i gas inquinanti, sia i gas clima alteranti, per contenere i danni alla salute e il riscaldamento atmosferico di origine antropica. Guido Saracco, Rettore del Politecnico di Torino: “Il settore dell’automotive sta attraversando un periodo delicato, ma anche ricco di opportunità per portare a termine quell’innovazione ormai necessaria, soprattutto per raggiungere gli obiettivi globali di sostenibilità. Il Politecnico di Torino è in prima linea per guidare l’innovazione in questo settore chiave, lavorando per cercare soluzioni concrete e praticabili a supporto delle imprese e della società”.
Renzo Porro, fondatore di CAReGIVER: “A fronte del pensiero unico della trazione elettrica per azzerare le emissioni di CO2 emessa dai trasporti vale la pena ricordare il pensiero di Deng Xiao Ping “non importa il colore del gatto, bianco o nero, importa che prenda il topo”. Temo invece che la UE stia andando contro l’iceberg come il Titanic. Occorre guardare alla realtà con realismo e senso pratico e a questo fine segnalo alcuni punti di attenzione: aumentare il numero delle vetture più piccole in circolazione per ridurre gli sprechi, difendere l’industria europea dell’auto dalla concorrenza cinese, spingere verso la diffusione di combustibili alternativi per i motori attuali, l’utilizzo dell’idrogeno e il ritorno al nucleare oltre all’utilizzo delle sorgenti rinnovabili perché queste sono meno facilmente utilizzabili di quanto non si creda .” Federico Brivio: “Oltre all’elettrificazione, Bosch vede nell’idrogeno un elemento strategico per raggiungere la neutralità climatica a livello globale. Impiegato come mezzo di stoccaggio, l’idrogeno può favorire un uso efficiente dell’energia generata dalle fonti rinnovabili. Per questo, Bosch sta investendo fortemente nella produzione, la compressione, lo stoccaggio e l’uso dell’idrogeno, lungo l’intera catena del valore di questa tecnologia. L’azienda ha già avviato la produzione in serie delle fuel cell mobili, il cuore della propulsione per i veicoli pesanti, e ha già ricevuto i primi ordini dai produttori di autocarri in Europa, USA e Cina. Inoltre, Bosch sta lavorando a componenti per un motore a idrogeno che trasforma il carburante direttamente in energia, senza prima convertirlo in elettricità. Se alimentato a idrogeno, questo motore, che debutterà quest’anno, è praticamente a impatto zero.”
David Chiaramonti: “Defossilizzare i trasporti richiede l’impiego di tutte le soluzioni disponibili, i biocombustibili e gli e-fuel avranno una parte importante di un futuro mix al 2030-2040 e i mercati dell’energia possono offrire opportunità per la transizione all’agricoltura rigenerativa”. Paolo Massai ha esaminato le diverse proposte di vetture sul mercato e sintetizza così: “Al contrario delle BEV, le Hybrid in Italia hanno successo. Tra queste, le Mild sono le più vendute, trascinate dalla Panda, che è solo Mild e garantisce riduzione della CO2 quanto basta e riavviamenti motore molto silenziosi. Le Full Hybrid sono le più consistenti: non richiedono ricarica esterna della batteria, riducono la CO2 emessa in città dal 15% al 50%. Le Plug-in sono ideali per chi percorra non più di 60 km al giorno e poi le possa ricaricare di notte con una wall box. Sono molto valide fuoristrada se con motore elettrico al posteriore, che facilita molto gli spunti sulle forti pendenze.” Fabio Mingrino: “Differenti processi industriali impiegano calore e di questi molti non potranno essere elettrificati, per cui anche le tecnologie dell’idrogeno e del nucleare dovranno trovare spazio e sviluppo e dobbiamo ricordare che dietro ogni cosa, in questo contesto, ci sono sempre strategie di lungo periodo per renderne fruibili i risultati, oltre che il lavoro di moltissime persone. Strategie che vanno declinate in modo profondo e perseguite con convinzione”. Mario Petronio ha analizzato gli sviluppi più recenti nel campo delle vetture BEV, “in particolare quelli relativi ai processi fortemente ecoimpattanti (estrazione del Litio), di grossa rilevanza sociale (estrazione del Cobalto con forte lavoro minorile) o di politica internazionale (dipendenza dalla Cina per le Terre Rare). In campo più specificatamente tecnico ho evidenziato i vantaggi delle nuove Blade Batteries, delle Sodium-ion Batteries e, in prospettiva futura, delle Solid-State Batteries. Infine , degni di nota sono i nuovi processi di ricarica e la possibilità di scendere a tempi di 5 minuti, come per le vetture termiche”.