Ocse: bond globali hanno raggiunto 100.000 mld, sono a 100% del Pil
Ocse: bond globali hanno raggiunto 100.000 mld, sono a 100% del PilRoma, 7 mar. (askanews) – L’ammontare complessivo di titoli di Stato e obbligazioni societarie emesse nel mondo ha raggiunto la soglia astronomica dei 100.000 miliardi di dollari, un valore simile al Pil di tutto il pianeta. Lo riporta l’Ocse nel suo primo rapporto annuale sull’indebitamento (Global Debt Report 2024) che esamina questo segmento chiave del mercato, nel contesto di accresciuti tassi di interesse e quindi con le sfide che gli stessi presentano per Stati e società emittenti.
“Dopo decenni di espansione, un rapido cambiamento del contesto macro finanziario ora pone davanti a questi mercati la prova più impegnativa da una intera generazione”, afferma l’ente parigino. “Il protratto periodo di tassi storicamente bassi, che ha consentito la diffusa crescita dell’indebitamento a livello globale e l’espansione di segmenti di mercato maggiormente a rischio, ora è giunto alla fine. I tassi ufficiali elevati, l’inasprimento quantitativo e le accresciute tensioni geopolitiche stanno avendo impatti consistenti”.
E nel frattempo “i fabbisogni di rifinanziamento sono considerevoli – prosegue l’Ocse -. Inoltre oggi i mercati obbligazionari sono anche caratterizzati da un crescente universo di investitori più sensibili ai prezzi”. In questo quadro per l’Italia viene annoverata tra i paesi che registreranno tra i maggiori livelli di scadenza di titoli obbligazionari rispetto al Pil da qui al 2026: “in cinque Stati dell’Ocse – recita lo studio – titoli a tasso fisso per oltre il 20% del Pil andranno maturazione in questo periodo, tra cui il Giappone (52%), l’Italia (33%), gli Stati Uniti (27%), la Spagna (27%) e la Francia (20%). Questi paesi fronteggiano accresciuti rischi di rifinanziamento se i tassi di interesse elevati persistessero per buona parte di questo periodo”.
Secondo l’Ocse bisogna assicurare che debiti che risultavano gestibili in un contesto di tassi di interesse più bassi, e in cui le banche centrali erano acquirenti “non diventino insostenibili in questa nuova realtà. Al tempo stesso le necessità di rifinanziamento sono più elevate che mai: i cambiamenti demografici, il rallentamento della crescita economica e la dcarbonizzazione richiederanno decine di migliaia di mi miliardi di dollari”. “Gestire efficacemente tutto questo potrebbe diventare la sfida chiave che si troverà a fronteggiare l’economia globale”. Ed è in questo ambito che viene pubblicato il rapporto di oggi.