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Il Consorzio vini Carmignano chiede il riconoscimento ministeriale

Il Consorzio vini Carmignano chiede il riconoscimento ministerialeMilano, 7 mar. (askanews) – Il Consorzio di tutela dei vini Carmignano è ad un passo dal prendere vita. Sedici produttori dei vini di Carmignano, praticamente la quasi totalità, hanno infatti dato il via agli adempimenti necessari alla sua costituzione e il suo successivo riconoscimento da parte del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste.



Si tratta del passaggio fondamentale che fornirà al Consorzio tutti gli strumenti necessari per la sua piena efficienza operativa, all’interno della Comunità Europea, nei compiti ai quali è delegato: tutela del prodotto, controlli sul rispetto delle regole comunitarie sulla produzione, valorizzazione del prodotto e promozione del territorio. Le competenze del nascente Consorzio saranno relative a tre Denominazioni: i vini Carmignano Docg, quelli Barco Reale di Carmignano Doc (rosso e rosato) e il Vin Santo di Carmignano Doc, e coinvolgeranno gli utilizzatori che esercitano una o più attività produttive: viticoltura e/o vinificazione e/o imbottigliamento. “Il riconoscimento ministeriale è fondamentale per consentire al Consorzio di ampliare i propri orizzonti operativi in ambito comunitario” ha spiegato la vicepresidente e assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi, aggiungendo che “in questo momento ci sono temi molto sensibili, come la salute del consumatore e la sostenibilità del prodotto e su questi argomenti sarà di grande importanza la presenza qualificata di Carmignano che, ricordiamolo, è una delle denominazioni più antiche del mondo, visto che nacque grazie al decreto di Cosimo III nel 1716”.


“Siamo molto soddisfatti per la ampia e convinta partecipazione dei produttori operativi nel comprensorio di Carmignano” ha dichiarato il presidente Fabrizio Pratesi, sottolineando che “questa partecipazione dimostra la volontà degli imprenditori di collaborare in maniera sempre più stretta al fine di puntare a livelli qualitativi alti e uniformi per tutta la Denominazione. I risultati in termini di premi e di riconoscimenti ottenuti da Carmignano – ha concluso – ci incoraggiano a lavorare sempre più convinti in questa direzione”. La Regione Toscana ha ricordato che Cosimo III nel 1716 regolamentò la zona di produzione del Carmignano, ma prima ancora aveva istituito una “Congregazione”, ovvero un vero e proprio antesignano di quello che sarebbe diventato il futuro istituto dei Consorzi di tutela. Grazie alla lungimiranza di Ugo Contini Bonacossi della Tenuta di Capezzana, il Carmignano rivendicò negli anni Settanta la sua indipendenza come Denominazione e costituì l’associazione dei vini Carmignano, dapprima come Congregazione, poi come Associazione o Consorzio volontario nel 1975.