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Pe riduce soglie Aia per imprese settore suinicolo-avicolo

Pe riduce soglie Aia per imprese settore suinicolo-avicoloRoma, 12 mar. (askanews) – Il Parlamento Europeo ha approvato stamattina in via definitiva l’accordo raggiunto con gli Stati membri sulla revisione della direttiva sulle emissioni industriali con 393 voti favorevoli, 173 contrari e 49 astensioni, e del regolamento sul nuovo Portale delle emissioni industriali con 506 voti favorevoli, 82 contrari e 25 astensioni. La legge deve ora essere adottata anche dal Consiglio, prima di essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrare in vigore 20 giorni dopo. Gli Stati membri avranno poi 22 mesi per conformarsi a questa direttiva.



La direttiva sulle emissioni industriali regola l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo e le nuove norme ridurranno le emissioni nocive degli impianti industriali e dei grandi allevamenti di suini e pollame. Secondo il relatore Radan Kanev (PPE, Bulgaria), il voto di oggi “dimostra l’impegno del Parlamento verso l’obiettivo emissioni zero del Green Deal e per la salute degli europei. Dimostra inoltre che questi obiettivi possono essere raggiunti senza imporre ulteriori oneri amministrativi alle imprese e in particolare agli agricoltori europei. Il voto sottolinea che i deputati capiscono le ragioni delle proteste degli agricoltori”.


Il voto potrebbe però avere grandi ricadute sulle aziende zootecniche suinicole e avicole, visto che la nuova legge prevede di estendere le misure sulle emissioni industriali agli allevamenti di suini con più di 350 unità di bestiame. Sono escluse le aziende che allevano suini in modo estensivo o biologico, e quelle che lo fanno all’esterno per un periodo di tempo significativo su un anno. Per il pollame, la direttiva si applica alle aziende con galline da uova in numero superiore alle 300 unità, e alle aziende con polli da carne con più di 280 unità. Per le aziende che allevano sia suini che pollame, il limite sarà di 380 unità complessive.


Inoltre, la Commissione valuterà, entro il 31 dicembre 2026, se intervenire anche sulle emissioni derivanti dall’allevamento di bestiame, come i bovini. E valuterà anche la possibile istituzione di una clausola di reciprocità per garantire che i produttori al di fuori dell’UE soddisfino requisiti simili alle norme europee quando esportano verso l’UE. Le imprese che non si conformano potranno essere penalizzate per una somma pari almeno al 3% del fatturato annuo interno all’UE dell’operatore che ha compiuto le infrazioni più gravi.