Elezioni Ue, partiti non affiliati potrebbero risultare decisivi
Elezioni Ue, partiti non affiliati potrebbero risultare decisiviRoma, 20 mar. (askanews) – I partiti non affiliati ad alcuna delle sette famiglie politiche dell’Europarlamento potrebbero avere un’importanza decisiva nella futura composizione della Camera, a pochi mesi dalle elezioni: è quanto risulta da un sondaggio Ipsos pubblicato da Euronews.
Le varie rilevazioni infatti accordano a queste formazioni – appartenenti a tutto lo spettro politico – 68 seggi su 720, 19 in più rispetto alla loro attuale presenza: abbastanza da permetterne la partecipazioni ai negoziati postelettorali che decideranno l’orientamento,conservatore o progressista, della prossima Commissione. Di fatto, dei 68 seggi 33 andrebbero a formazioni di sinistra, 28 alla destra e sette a partiti centristi o non classificabili; in particolare, i 28 voti della destra potrebbero permettere alla coalizione conservatrice formata da Ppe (Partito Popolare europeo, Cre (Consrevatori e Riformisti europei) e l’ultradestra di ID (identità e democrazia) una risicata maggioranza di 362 seggi.
Il peso massimo tra i partiti non affiliati è l’ungherese Fidesz, che dvrebbe assicurarsi 12 seggi: il movimento del premier Viktor Orban è uscito dal Ppe nel 2021, e voci di corridoio parlano di un possibile ingresso negli euroscettici Cre; tuttavia, al sua adesione complicherebbe una eventuale alleanza con il Ppe, che ha escluso qualsiasi ipotesi di collaborazione con quei partiti che non rispettino il diritto internazionale o simpatizzino con la Russia di Putin.