Siria, Oxfam, 12 anni di guerra, emergenza senza fine
Siria, Oxfam, 12 anni di guerra, emergenza senza fineRoma, 15 mar. (askanews) – Sempre più drammatica l’emergenza umanitaria in Siria, dove il terremoto del 6 febbraio ha stravolto ulteriormente la vita di 9 milioni di persone, ossia di 4 abitanti su 10.
11 milioni di persone al momento non hanno accesso ad acqua pulita corrente e con il 90% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà, oggi 2 siriani su 3 dipendono dagli aiuti umanitari.
La situazione più grave è ad Aleppo dove 3 abitanti su 4 stanno rimanendo letteralmente senza cibo, indebitandosi ogni giorno di più per sopravvivere.
È l’allarme lanciato oggi da Oxfam, al lavoro nel Paese per fronteggiare l’emergenza, a 12 anni esatti dall’inizio di un conflitto che ha causato centinaia di migliaia di vittime e distrutto buona parte delle infrastrutture essenziali.
Ancora più drammatica la situazione per centinaia di migliaia di sfollati che si trovano nei centri allestiti in città.
Su 300 interviste condotte dal team di Oxfam negli ultimi giorni, il 90% ha dichiarato di non poter fare nessun piano per festeggiare il mese il Ramadan e gran parte di aver perso tutto: il 70% non ha più una casa, il 65% dipende dagli aiuti umanitari, il 22% ha perso il lavoro; il 37% è stato costretto a chiedere un prestito per far fronte ai bisogni essenziali della propria famiglia.
“La situazione è sempre più drammatica soprattutto dopo il sisma, arrivato dopo anni di guerra che hanno distrutto il Paese, l’inflazione sui beni essenziali che nell’ultimo anno ha messo in ginocchio le famiglie e l’aumento di casi di colera. – ha detto Stefania Morra, responsabile del programma di azione umanitaria di Oxfam Italia – I dati sono allarmanti: quasi tutte le famiglie sfollate che stiamo soccorrendo ci hanno raccontato di aver già dovuto abbandonare la propria casa almeno una volta in passato a causa della guerra. In questo momento chi ancora ha la fortuna di avere un reddito è costretto a spendere quasi tutto per il cibo, senza lasciare nulla per gli altri bisogni primari. Siamo di fronte ad un’emergenza nell’emergenza, chi ha perso tutto per il terremoto avrà bisogno di anni per ricostruire la propria vita”.
“Prima del terremoto non avevamo cibo, ma almeno un tetto sulla testa” “Prima del terremoto potevamo contare su un pasto al giorno, ma almeno avevamo un tetto sopra la testa – ha raccontato a Oxfam Jaydaa, di Aleppo – Ora viviamo in una tenda a difenderci dalla fame e dalle dal freddo della notte”.
“I siriani vogliono solo vivere con dignità e guardare al futuro con speranza. Questo terremoto, che si aggiunge a 12 anni di guerra, ha devastato milioni di persone che già dovevano vivere alla giornata”, aggiunge Morra.
La risposta di Oxfam
Oxfam in Siria ha distribuito acqua potabile in 46 località e installato 40 serbatoi d’acqua nei rifugi che ospitano gli sfollati, distribuendo oltre 2.250 kit per l’igiene, tra cui sapone e assorbenti o pannolini. Sta intervenendo inoltre per riparare le infrastrutture idriche e sostenendo i controlli di sicurezza degli edifici.
“Solo misure di sviluppo a lungo termine, e non solo gli aiuti umanitari dettati dall’emergenza, consentiranno ai siriani di tirarsi fuori dalle macerie del sisma e di una guerra prolungata. Lavoreremo perché questo popolo non debba affrontare un altro Ramadan come questo”, conclude Morra.