Nuova bufera sulle Borse dopo crollo Credit Suisse, Milano -4,6%
Nuova bufera sulle Borse dopo crollo Credit Suisse, Milano -4,6%
Giornata di passione per le banche. Forti vendite anche sui petroliferi
Milano, 15 mar. (askanews) – Dopo il rimbalzo di ieri, le Borse europee sono tornate a crollare con le banche nuovamente nella bufera, questa volta affossate dalla vicenda Credit Suisse dopo l’annuncio del presidente della Saudi National Bank, maggiore azionista dell’istituto elvetico, che ha spiegato che in caso di ulteriori necessità non inietterà nuovi capitali. Milano, dove dominano i titoli bancari, è maglia nera, con il Ftse Mib che ha lasciato sul terreno il 4,61% scivolando a 25.562 punti. A Parigi il Cac40 ha perso il 3,58%, a Francoforte il Dax il 3,25%.
In attesa dalla riunione della Bce di domani, per cui è atteso un rialzo dei tassi di 50 punti base, le vendite sono tornate a colpire pesantemente il settore bancario, in un clima già di altissima tensione innescato nei giorni scorsi dal fallimento della Silicon Valley Bank e di altri istituti regionali americani. Protagonista, in negativo, è stata oggi Credit Suisse, che ha registrato un tonfo del 24%. Il titolo era già sotto pressione nelle ultime sedute dopo che la banca aveva ammesso di controlli interni inefficaci. Oggi il presidente della Banca nazionale saudita, che l’anno scorso ha acquistato una partecipazione del 10% nel secondo gruppo bancario svizzero, ha avvertito che non parteciperà a eventuali aumenti di capitale, motivando la scelta con la volontà di non superare la soglia del 10% per ragioni regolatorie e statutarie. A Piazza Affari, Unicredit ha perso il 9,06%, seguita da Fineco (-7,63%), Bper (-7,23%), Banco Bpm (-7,13%) e Intesa Sp (-6,85%).
Oltre alle banche, ad essere colpiti dalle vendite sono stati anche i titoli petroliferi, con il prezzo del greggio statunitense Wti sceso sotto i 70 dollari al barile per la prima volta dal dicembre 2021. A Milano, Saipem è crollata del 9,88%, Tenaris del 8,95%.
In attesa dalla riunione della Bce di domani, per cui è atteso un rialzo dei tassi di 50 punti base, le vendite sono tornate a colpire pesantemente il settore bancario, in un clima già di altissima tensione innescato nei giorni scorsi dal fallimento della Silicon Valley Bank e di altri istituti regionali americani. Protagonista, in negativo, è stata oggi Credit Suisse, che ha registrato un tonfo del 24%. Il titolo era già sotto pressione nelle ultime sedute dopo che la banca aveva ammesso di controlli interni inefficaci. Oggi il presidente della Banca nazionale saudita, che l’anno scorso ha acquistato una partecipazione del 10% nel secondo gruppo bancario svizzero, ha avvertito che non parteciperà a eventuali aumenti di capitale, motivando la scelta con la volontà di non superare la soglia del 10% per ragioni regolatorie e statutarie. A Piazza Affari, Unicredit ha perso il 9,06%, seguita da Fineco (-7,63%), Bper (-7,23%), Banco Bpm (-7,13%) e Intesa Sp (-6,85%).
Oltre alle banche, ad essere colpiti dalle vendite sono stati anche i titoli petroliferi, con il prezzo del greggio statunitense Wti sceso sotto i 70 dollari al barile per la prima volta dal dicembre 2021. A Milano, Saipem è crollata del 9,88%, Tenaris del 8,95%.