Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Nelle università Usa cresce l’ondata di proteste pro Palestina

| Redazione StudioNews |

Nelle università Usa cresce l’ondata di proteste pro PalestinaRoma, 26 apr. (askanews) – Un’ondata di proteste filo-palestinesi sta agitando i campus universitari degli Stati Uniti, con centinaia di persone arrestate nelle università, manifestazioni permanenti e negoziati in corso per tentare di far calare le tensioni.



Alla Columbia University di New York, epicentro delle manifestazioni, gli studenti in protesta hanno affermato che non si disperderanno finché la scuola saranno recisi i partenariati con le istituzioni accademiche israeliane. I manifestanti chiedono anche che vengano disinvestiti i fondi da entità collegate a Israele. La Columbia ha annunciato martedì scorso di aver dato ai manifestanti un ultimatum alla mezzanotte dello stesso giorno per concordare lo smantellamento dell’occupazione. Ma mercoledì l’università ha poi dichiarato di aver prolungato i colloqui per altre 48 ore. Se non verrà raggiunto un accordo, la scuola ha detto che prenderà in considerazione “opzioni alternative”, che molti manifestanti hanno interpretato come un appello alla polizia per sgomberare il campus.


Gli accampamenti nei campus universitari sparsi in tutti gli Stati Uniti vedono convergere studenti provenienti da contesti diversi – palestinesi, arabi, ebrei e musulmani – uniti nel denunciare la campagna militare israeliana a Gaza. La Cnn, il New York Times e altri media Usa riportano stamattina gli ultimi sviluppi dai diversi campus interessati dalle proteste. Columbia University: oggi il senato accademico voterà una risoluzione per ammonire la presidente della scuola, Minouche Shafik. Shafik, di origine egiziana, è stata criticata in particolare per aver autorizzato la polizia a reprimere le proteste studentesche nel campus.


University of Southern California: l’università ha annullato la principale cerimonia di apertura il mese prossimo, citando “nuove misure di sicurezza in atto”. Quasi 100 persone sono state arrestate nel campus. Emory University: 28 persone sono state arrestate, tra cui 20 membri della comunità di Emory, durante una protesta presso la scuola,secondo il vicepresidente per la pubblica sicurezza Cheryl Elliott. Un gruppo di legislatori democratici dello stato della Georgia ha condannato “l’utilizzo eccessivo della forza eccessiva da parte della Georgia State Patrol” durante gli arresti a Emory.


Brown University: l’università ha identificato circa 130 studenti che avrebbero violato il codice di condotta scolastica che vieta gli accampamenti nel campus. Gli studenti ritenuti responsabili saranno puniti con misure disciplinari, ha affermato l’università. Emerson College: più di 100 persone sono state arrestate e quattro agenti di polizia feriti durante uno sgombero di un accampamento presso il Boston Liberal Arts College, secondo il dipartimento di polizia di Boston. Università dell’Indiana: 33 persone sono state detenute nel campus in seguito alle proteste. George Washington University: Alla polizia metropolitana di Washington è stato chiesto aiuto per sloggiare un “accampamento di protesta non autorizzato” nel campus, ha detto il presidente dell’università Ellen M. Granberg. Università della California, Los Angeles: giovedì si è formata una “manifestazione con accampamenti” all’UCLA. Ci sono altre proteste in corso in diversi campus, tra cui il Massachusetts Institute of Technology, l’Università del Texas ad Austin, l’Università del Michigan, l’Università del New Mexico, l’Università della California, Berkeley, l’Università di Yale, l’Università di Harvard, Princeton University e il campus delle Twin Cities dell’Università del Minnesota.