Rota (Fai-Cisl): bene Dl Agricoltura su fotovoltaico
Rota (Fai-Cisl): bene Dl Agricoltura su fotovoltaicoRoma, 8 mag. (askanews) – “Dal provvedimento del Governo in materia di agricoltura emergono luci ed ombre: regolare il fotovoltaico nei campi è una priorità per noi non più rinviabile, dunque il Decreto va nella giusta direzione, mentre sulle funzioni di tutela agroalimentare demandate all’Arma dei Carabinieri andranno chiarite competenze e sostenibilità sociale a garanzia del Cufaa. In attesa ovviamente di conoscere i dettagli del provvedimento, il nostro giudizio è per ora sostanzialmente positivo”. Lo scrive sulla pagina Facebook della Fai-Cisl il segretario generale Onofrio Rota commentando quanto annunciato dal Governo sull’introduzione di disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale.
“L’iniziativa del Governo – afferma il sindacalista – prevede diversi punti a sostegno delle imprese agricole in difficoltà, che dovranno tradursi anche in salvaguardia e consolidamento dell’occupazione nel settore primario e della pesca. Positivi passi in avanti sono quelli che riguardano il contrasto alle pratiche sleali e il miglioramento dei sistemi informatici di Ismea”. Quanto al fotovoltaico nei campi, “abbiamo sempre espresso critiche verso una politica energetica che rischia di avvantaggiare – ha detto – le speculazioni di grandi gruppi industriali e finanziari a discapito della produzione e del lavoro agricolo, crediamo dunque sia giusto il provvedimento laddove mira ad assicurare piena compatibilità tra produzioni agricole ed energia solare”.
“Favorire l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici sui tetti di stalle, serre o pertinenze, oppure a un’altezza che non impedisca la coltivazione, vietandone l’estensione nelle zone classificate come agricole dai piani urbanistici, fatti salvi gli impianti già previsti dal Pnrr o in determinate zone non impattanti – prosegue il leader della Federazione agroalimentare della Cisl – ci sembra una scelta di buon senso che andrà naturalmente monitorata per garantire i dovuti passi in avanti nella transizione energetica del Paese verso una maggiore indipendenza e sostenibilità: serve un approccio scientifico e non ideologico – conclude Rota – se vogliamo favorire la crescita del Paese e la salvaguardia del territorio”.