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Festa della mamma, Antigone: 20 donne e 23 figli sono in carcere

| Redazione StudioNews |

Festa della mamma, Antigone: 20 donne e 23 figli sono in carcereRoma, 12 mag. (askanews) – “Nonostante gli impegni e nonostante il fenomeno sia di dimensioni limitate, si continua a non voler trovare soluzione al problema delle madri detenute con i loro figli, nella gran parte dei casi con meno di 3 anni. Anzi, con il ddl sicurezza, la situazione potrebbe peggiorare nella previsione, in questo disegno di legge contenuta, di cancellare il differimento della pena per le donne incinte e per le madri con figli fino a un anno di età” A dirlo è Susanna Marietti, coordinatrice nazionale di Antigone.



Al 30 aprile erano 20 le donne recluse con i loro 23 bambini. La maggior parte (5 donne con 6 figli) si trovavano nell’Istituto a Custodia Attenuata per Madri del carcere di Milano San Vittore. In una recente visita dell’Osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione nel carcere di Rebibbia femminile a Roma era stata trovata anche una donna in avanzato stato di gravidanza, in attesa di giudizio, in un istituto dove la ginecologa è presente solo due volte alla settimana e dove, di conseguenza, il supporto medico non è garantito con costanza come si richiederebbe in queste fasi. Una situazione, questa, rinvenuta anche in altri istituti e sezioni femminili. “La festa della mamma – sottolinea Susanna Marietti di Antigone – serva anche come elemento di riflessione sul tema delle madri detenute o future madri in attesa. I numeri, dalla pandemia di Covid-19 in poi sono sensibilmente scesi, passando dalle circa 50 presenze alle attuali 20. Un dato minimo, che avrebbe quindi facili soluzioni, che non vengono però percorse. Tra le soluzioni da individuarsi c’è quella delle case famiglia, dove queste madri possano scontare le loro pene, vivendo con i loro figli in un ambiente che non sia propriamente carcerario. Ad ora di queste strutture ne sono sorte solo due, una a Roma, che ospita attualmente 5 madri con 7 bambini, e una a Milano, dove sono ospitate 3 madri con altrettanti bambini. C’è bisogno di investire risorse per garantire che strutture di questo tipo sorgano in altre città, garantendo così l’interesse supremo del minore a mantenere il contatto con la madre e a vivere in un luogo più adatto al suo sviluppo”, continua la coordinatrice nazionale di Antigone.