Vino, l’Iuss compie un secolo e il 24 maggio visita “La Guardiense”
Vino, l’Iuss compie un secolo e il 24 maggio visita “La Guardiense”Milano, 20 mag. (askanews) – L’Unione internazionale di scienza del suolo (Iuss) compie cento anni e le celebrazioni si terranno il 19 maggio a Firenze. Nei due giorni successivi si terà il Congresso dell’Unione, con sessioni scientifiche plenarie e parallele a cui parteciperanno gli scienziati del suolo e gli specialisti di altre discipline, “concentrandosi sui risultati passati e sulle sfide future”.
Al congresso faranno seguito escursioni tecnico-scientifiche che spazieranno da brevi viaggi locali a lunghi tragitti, spaziando dalle Alpi alla Sicilia. In Campania, una delle due tappe prescelte è la Valle Telesina, dove il gruppo di scienziati il 24 maggio visiterà i vigneti della cooperativa beneventana “La Guardiense”, alla scoperta della Falanghina del Sannio, “il vino bianco Dop campano più richiesto sui mercati nazionali ed esteri”. “Uno dei segreti del suo successo è sicuramente il suolo ed è per questo che da un trentennio gli agronomi e gli enologi, insieme ai mille soci della cooperativa, lavorano alla zonazione dei vigneti della Valle Telesina, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Sannio Dop, l’Università, il Cnr e la Regione Campania” spiega la Cantina di Guardia Sanframondi, il cui presidente da oltre vent’anni, Domizio Pigna, ricorda che “l’obiettivo che da sempre ci ha animato è stato quello di conoscere le proprietà dei diversi suoli, cartografare la loro distribuzione, comprendere l’impronta distintiva e irripetibile di ciascun terroir sul carattere dei vini”. “Si tratta di conoscenze fondamentali – aggiunge Pigna -, per produrre vini di grande qualità, contrastare gli effetti del cambiamento climatico e per mettere a punto metodi di coltivazione del vigneto sempre più rispettosi dell’ambiente e della biodiversità”. In questo progetto di conoscenza collettiva l’ultima nata, in casa Guardiense, è la Linea “Anima Lavica”, la Falanghina e l’Aglianico prodotti esclusivamente sui suoli vulcanici dell’ignimbrite campana, il tufo grigio fertilissimo che i vulcani flegrei proiettarono sulla Valle Telesina più di trentamila anni fa.