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Gli Incontri con la Storia di Fondazione AEM raccontano Milano

Gli Incontri con la Storia di Fondazione AEM raccontano MilanoMilano, 23 mag. (askanews) – Prosegue il ciclo “Incontri con la Storia”, gli appuntamenti, organizzati da Fondazione AEM e Fondazione Corriere della Sera, per riflettere e discutere sui grandi temi dell’attualità, partendo dalla storia e dal patrimonio culturale di AEM.



Dopo lo scorso appuntamento dedicato alle “Donne elettriche”, si è tenuto ieri, martedì 21 maggio, alle 17.45, presso la sede di Fondazione AEM, in Piazza Po 3 (Milano), un nuovo importante incontro del palinsesto dei 4 eventi del 2024. Il percorso di quest’anno parte da una figura strategica per AEM e per il Paese, Roberto Tremelloni, presidente dell’azienda milanese ed ex ministro della difesa e delle finanze, per poi aprire lo sguardo su tutta la città di Milano, intesa come epicentro di una cultura politecnica e osservatorio privilegiato del Paese, e ancora per indagare il rapporto che la città lombarda ha da sempre avuto con tutti i grandi appuntamenti internazionali, proprio alle soglie di un altro grande evento come Milano-Cortina 2026. L’Incontro con la Storia – La gioia del lavoro: l’eredità di Roberto Tremelloni è stato il primo appuntamento di questa annuale rassegna, dedicato alle politiche sociali e assistenziali volte al benessere dei dipendenti, a partire proprio dalla figura di Tremelloni che ha rappresentato, in questo senso, un simbolo per l’azienda. Il suo esempio può essere ancora oggi utile nel creare un mondo del lavoro sempre più a misura di persona? Ne hanno discusso il giornalista e già direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli e il presidente di Fondazione AEM Alberto Martinelli. Con loro, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo e lo storico e biografo Mattia Granata. Durante l’incontro, spazio anche per un intervento dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini.


I prossimi due Incontri con la Storia: da Milano al mondo. Nei due “Incontri con la Storia” che seguiranno si parlerà di Milano, intesa come centro propulsore nel dialogo virtuoso tra le scienze e le arti, attraverso le figure di Carlo Cattaneo, Leonardo Sinisgalli ed Elio Vittorini, nell’appuntamento La città politecnica. Dall’industrialesimo all’intelligenza artificiale. Mentre sulla relazione tra Milano e le altre città internazionali si concentrerà il terzo e ultimo incontro Lo specchio del mondo. Milano e i grandi eventi internazionali, proprio alle soglie di Milano-Cortina 2026. In che modo AEM (e poi A2A) abbia accompagnato la città lombarda in molte delle sfide del nostro tempo, offrendo soluzioni all’avanguardia per l’innovazione tecnologica dei propri servizi, sarà il filo rosso di questo terzo ciclo di incontri. “Con questo nuovo appuntamento di Incontri con la storia si intende dare il giusto tributo a un personaggio fondamentale per la storia di AEM e del Novecento come Roberto Tremelloni, evidenziando in particolare il suo contributo straordinario nel campo del lavoro, al pari di Adriano Olivetti e di altri imprenditori visionari del secondo dopoguerra – ha dichiarato Alberto Martinelli, Presidente di Fondazione AEM – La sua visione profetica, concreta e mai paternalistica, concentrata sul bene collettivo e sull’appagamento dei bisogni del singolo individuo, appare oggi ancora più profonda e importante alla luce delle sfide che il mondo del lavoro deve ancora affrontare, a partire dal tema della formazione sino a quello tuttora critico della sicurezza”.


“Sistemi innovativi di welfare, migliori condizioni di vita per lavoratori e lavoratrici, un sistema di servizi che ponga al centro le esigenze delle persone e delle famiglie: un programma, quello di Tremelloni, più che mai attuale e al centro del dibattito pubblico in Italia e a Milano in particolare – ha così commentato Anna Scavuzzo, Vicesindaco del Comune di Milano – Siamo anche noi oggi di fronte alla sfida di coniugare la crescita della città con la vita quotidiana delle famiglie, rispondendo a bisogni e necessità in modo più strutturato, promuovendo servizi e politiche pubbliche che permettano di ridurre le disuguaglianze, che rafforzino l’inclusione e promuovano la coesione sociale. L’esempio di Tremelloni ci restituisce quindi la concretezza di una politica che sa tradurre alti ideali in azioni concrete”. “L’iniziativa della FAEM è importante per rievocare una figura a lungo poco valorizzata ma rilevante nella storia non solo italiana del dopoguerra – queste le parole di Mattia Granata, storico e biografo – Tremelloni fu padre costituente, personaggio poliedrico, e testimone di una cultura di governo, improntata dal riformismo ambrosiano, che operò costantemente per la ricostruzione e per lo sviluppo italiano del dopoguerra”.