G7, progressi su asset russi per aiuti Ucraina ma nodi tecnici
G7, progressi su asset russi per aiuti Ucraina ma nodi tecniciStresa, 25 mag. (askanews) – Il Ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, ammette le difficoltà nel formulare la proposta sull’uso degli extraprofitti dagli asset sovrani russi immobilizzati. Parla di “difficoltà tecniche”, mentre sottolinea “l’intesa politica” a cui sono giunti i ministri delle finanze dei Sette Grandi. Ed è fiducioso che per il vertice dei Capi di Stato e di Governo, in programma in Puglia a metà agosto, possa essere messa nero su bianco una proposta dettagliata “con il marchio G7”.
A questo ha portato la ministeriale di Stresa, sotto la presidenza italiana, sul tema della due giorni che ha più tenuto banco nelle discussioni. Presente ai lavori, come ospite, il ministro delle finanze Ucraino, Serhiy Marchenko, che si è detto “soddisfatto” dei progressi registrati. Il governatore della Banca D’Italia, Fabio Panetta, dal canto suo, ha posto l’accento sulla necessità di individuare una soluzione che abbia “basi legali solide” e di evitare rischi di indebolimento del sistema monetario. Nel comunicale finale che riporta la posizione ufficiale del G7 Finanze, si sottolinea che i ministri e i governatori “accolgono con favore la decisione dell’Unione europea di indirizzare i profitti straordinari derivanti da asset sequestrati alla Russia a beneficio dell’Ucraina”. Si ricordano i progressi fatti in vista della presentazione di una proposta al G7 dei leader e si riafferma che, “coerentemente con i nostri rispettivi sistemi legali, gli asset russi nelle nostre giurisdizioni resteranno sequestrati fino a quando la Russia pagherà i danni che ha provocato in Ucraina”.
In paticolare, le discussioni, come ha spiegato Giorgetti, si sono incentrate “l’utilizzo futuro dei proventi dagli asset” a partire dal 2025, perchè per il 2024 i Paesi eurpei hanno già trovato la soluzione. Obiettivo, garantire per i prossimi 2-3 anni all’Ucraina il sostegno necessario “di cui ha assoluto bisogno” per coprire il gap di bilancio, escluse le spese per la difesa. Quindi, raggiunta a Stresa “l’intesa politica”, si lavorerà nelle prossime settimane per definire “gli aspetti tecnici” con basi legali solide. Difficoltà non mancano, considerando la diversità di posizione tra Paesi europei e Usa: la prima che considera l’uso degli extraprofitti degli asset, la seconda che guarda all’uso degli stessi asset. Ma “ciascuno deve fare la sua parte. Sarà chiaramente una proposta con il marchio G7 e per questo la condivisione degli oneri deve essere bilanciata”. Alla ministeriale di Stresa era presente anche il segretario del Tesoro Janet Yellen, che sembra aver aperto a possibili modifiche. “La proposta Usa è flessibile e pragmatica – ha spiegato il Ministro – perchè va incontro alle riserve legali di regolazione dell’Unione europea. Gli americani stessi si rendono conto che per arrivare ad un risultato c’è bisogno di collaborazione”. La soluzione potrebbe anche andare nella direzione di far nascere “un veicolo ad hoc, con una governance ad hoc, per gestiore questa forma di prestito”.
Sul fronte bancario, Panetta in conferenza sgtampa ha riferito che “le banche centrali non hanno perplessità” sull’utilizzo delle attività finanziarie sequestrate alla Russia per sostenere l’Ucraina, ma “hanno fatto presente due elementi”. Il primo è “avere una base legale più solida, perché sarebbe paradossale se reagissimo a una violazione del diritto internazionale adottando una misura senza senza base legale”. Il secondo elemento è “valutare i pro e i contro di queste misure”, perché “vi possono essere ripercussioni sul funzionamento del sistema monetario internazionale da cui potrebbe derivare l’indebolimento di una importante arma di pressione per il rispetto del diritto in futuro”. Marchenko, alla fine del summit Finanze si è dichiarato “soddisfatto dei progressi fatti e delle dichiarazioni dei ministri” tutti d’accordo a garantire all’Ucraina il sostegno economico di cui ha bisogno.
Il ministro ucraino ha poi rimarcato che data l’alta probabilità che la guerra si prolunghi, in base alle stime attuali sul 2025 il Paese avrà un gap sui finanziamenti per la spesa sociale pari a circa 10 miliardi di euro. Infine “è importante dare un segnale che non stiamo combattendo solo per l’Ucraina, per questo ci serve il sostegno”. L’altro tema in agenda al G7 Finanza, quello sulla global tax, Giorgetti ha dovuto registrare che “siamo ad un binario quasi morto. Ma dobbiamo alimentare la speranza”. Difficile, a questo punto, arrivare ad un accordo alla scadenza di giugno. Anche per le riserve di India e Cina, ha concluso il ministro “la dead line di giugno rischia di essere mancata”.