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Tartufo di Calabria, Crea capofila in costruzione della filiera

Tartufo di Calabria, Crea capofila in costruzione della filieraRoma, 27 mag. (askanews) – Una filiera di eccellenza del Tartufo di Calabria, che coniughi scienza, sostenibilità e impresa, accompagnando lo sviluppo e la valorizzazione turistica dei numerosi territori regionali vocati: questo l’obiettivo del primo convegno scientifico nazionale “Il Tartufo di Calabria” che si terrà martedì 28 maggio presso la sede di Rende del Crea.



Domani sarà anche presentata la tartufaia sperimentale realizzata dal Crea Foreste e Legno, presso l’azienda Li Rocchi di Rende: un’area di circa un ettaro con oltre 160 alberi appartenenti a sette diverse specie forestali autoctone (Rovere, Roverella, Leccio, Sughera, Pioppo, Tiglio, Carpino) inoculati con spore di tartufo estivo (Tuber aestivum). Si tratta di una collezione di piante madri plus di specie forestali autoctone certificate ed è la prima, nel suo genere, accessibile anche ai ciechi e agli ipovedenti. Qui sarà possibile condurre studi e sperimentazioni su come migliorare la produzione di tartufi sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, utilizzando tecniche colturali specifiche idonee sia per l’essenza forestale che per il micelio. La tartufaia rappresenta, inoltre, una valida alternativa alla produzione dei tartufi senza l’eccessivo sfruttamento antropico che minaccia invece l’integrità dell’habitat e dell’ecologia di ambienti naturali tartuficoli italiani.


Il Tartufo di Calabria, bianco o nero che sia, è da tempo una realtà, con centinaia e centinaia di chili raccolti nelle stagioni migliori. Infatti, i boschi sparsi tra la montagna e la pianura calabrese, offrono le condizioni pedoclimatiche ottimali per varietà quali il tartufo nero estivo o scorzone (Tuber aestivum), il tartufo nero uncinato invernale (Tuber uncinatum), il tartufo nero mesenterico o ordinario (Tuber mesentericum) e il famoso tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum). Il bianco pregiato (Tuber magnatum), invece, predilige il riparo umido e ombroso fornito dalle valli, mentre, più in basso, verso il mare, si trova persino il tartufo bianchetto (Tuber borchii).


Il “Sistema Tartufo di Calabria” creato grazie al sostegno del MASAF e della Regione Calabria ha lo scopo di dare nuove opportunità di crescita alla Calabria intera, legando l’eccellenza del tartufo ai territori di provenienza. Il Crea potrebbe fungere da Coordinamento Nazionale, facendosi carico sia di raccogliere, custodire e rendere fruibili le tutte le informazioni utili alla filiera del tartufo sia contribuire alla formazione professionale e tecnica delle figure coinvolte.