Europee, Bonaccini (Pd): mio impegno per Ue vicina a persone
Europee, Bonaccini (Pd): mio impegno per Ue vicina a personeRoma, 28 mag. (askanews) – “Il mio impegno sarà per un’Europa che sia un po’ più vicina alle persone, a chi lavora, a chi fa impresa, a chi studia, a chi fa ricerca. Un’Europa che difenda le grandi conquiste delle democrazie liberali occidentali del secolo scorso, come la scuola e la sanità pubblica per tutti. Un’Europa, soprattutto, come dimensione di unità non solo monetaria, ma anche sociale, di difesa, fiscale. Un’Europa spazio di libertà, pace e democrazia. Non vorrei mai che si dimenticasse che la mia generazione, io sono del ’67, è stata la prima, probabilmente, nella storia dell’umanità, ad avere il privilegio di non conoscere mai l’orrore della guerra o delle guerre”. Così Stefano Bonaccini, candidato nel Nord Est in una intervista a ‘Personale è Politico’, il format del PD per presentare le candidate e i candidati alle Europee dell’8 e 9 giugno, pubblicata sul sito del Partito Democratico.
Bonaccini racconta, tra i ricordi più belli, la vittoria in Emilia-Romagna nel gennaio del 2020 e condivide la visione messa in campo come amministratore: “Sul piano amministrativo ne potrei dire tante. Probabilmente il fatto che diventiamo la principale data valley europea come Regione, tra le prime al mondo, tra il centro che farà le previsioni meteo per tutta Europa, il supercomputer Leonardo, che è il primo per potenza in Europa e tra i primi cinque al mondo e l’assegnazione della 14ª Università delle Nazioni Unite (ce ne sono 13 nel mondo) e la nostra sarà la prima dell’area mediterranea”. “Perché – spiega – la gran parte dei lavori che faranno i nostri figli, i nostri nipoti oggi non esistono e non saprei dire quali saranno ma gran parte di quelli dipenderanno dal grado d’innovazione in robotica, tecnologica e digitale. E quindi credo che noi mettiamo il nostro territorio al servizio del Paese e dell’Europa, ma davvero 100 metri avanti a tanti altri territori del mondo”.
Ed è proprio ai ragazzi che voteranno per la prima volta che ricorda che “possono votare perché tanti ragazzi e ragazze della loro età nel secolo scorso, durante la lotta partigiana, ci hanno rimesso la vita per permettere a lui o a lei di poter votare. E che quel voto comunque deciderà qualcosa e quindi di tenerselo ben custodito”.