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Indagine Simeu: nei PS crescono tempi permanenza, aumentano accessi over80

Indagine Simeu: nei PS crescono tempi permanenza, aumentano accessi over80Roma, 28 mag. (askanews) – Nei Pronto Soccorso aumentano le esigenze cliniche e assistenziali degli anziani, crescono i tempi di permanenza, il 3,5% dei pazienti ha eseguito più di 5 accessi nel 2023. Medici, infermieri, specializzandi Medicina di Emergenza e Urgenza provenienti da tutta Italia si incontreranno a Genova dal 30 maggio al 1 giugno per il Congresso Nazionale della Società Scientifica SIMEU, proponendosi di affrontare in modo sistematico i temi relativi alla corretta definizione dei contesti e delle professionalità del futuro. In occasione dell’imminente evento l’Osservatorio SIMEU ha raccolto alcuni dati che contribuiscono a descrivere l’evoluzione dell’attività erogata dalla Medicina di Emergenza Urgenza in questi ultimi anni. È stata eseguita una rilevazione su un campione significativo di Pronto Soccorso italiani raffrontando i dati relativi all’anno 2019 (anno pre-pandemico, con circa venti milioni di accessi nazionali) con quelli relativi all’anno 2023 (18.000.000 di accessi, dati Agenas). Osserva il Responsabile dell’Osservatorio, Andrea Fabbri: “A fronte di una diminuzione del numero totale degli accessi di Pronto Soccorso, l’incremento relativo di pazienti over 80 provoca un aumento, in termini assoluti, di oltre 250.000 casi. Ma è ancora più importante comprendere che è la composizione della popolazione del Pronto Soccorso a mutare profondamente. Le esigenze cliniche e assistenziali di pazienti così anziani moltiplicano l’impegno necessario da parte di tutti gli operatori (medici, infermieri, OSS) per un fattore di incremento che è certamente superiore alla semplice differenza numerica”. Relativamente al tempo medio di attesa in Pronto Soccorso per il ricovero in area medica il dato rilevato vedeva nel 2019 un’attesa media di 25 ore che diventa di 31 ore nel 2023.



Il Past President SIMEU Salvatore Manca commenta: “Il tempo d’attesa per il ricovero in area medica è aumentato in pochi anni del 25%: 6 ore in più. Quel tempo ha un valore assoluto che riflette il disagio dei pazienti e l’impegno assistenziale messo in atto nei Pronto Soccorso, sempre più a corto di strumenti per provvedere alle nuove esigenze. Se si moltiplica il tempo di 31 ore per il numero dei ricoveri in Medicina in un anno emerge una cifra spaventosa: decine di milioni di ore di assistenza e cura in barella”. L’indagine SIMEU si è orientata anche sull’aspetto economico dell’attività di Pronto Soccorso. Sono stati presi in esame alcuni dati grezzi comparando ancora il 2019 con il 2023: Costo/paziente per esami di laboratorio: +13%. Costo/paziente per diagnostica per immagini: +23%. Costo/paziente per farmaci: +15%. Beniamino Susi, vicepresidente nazionale SIMEU: “Il dato dei costi per paziente è grezzo e andrebbe approfondito e meglio definito. Quel che sappiamo è che l’incremento, in generale, è legato solo in minima parte a un aumento dei prezzi e deriva soprattutto dal crescere delle attività. Il che è certamente il risultato sia del maggior tempo di stazionamento in Pronto Soccorso di tanti pazienti, sia dell’incremento della loro complessità clinica e dell’accuratezza della diagnostica e della terapia effettuata in PS”. Infine un dato interessante che riguarda gli accessi ripetuti in Pronto Soccorso: circa il 3,5% dei pazienti registrati in Pronto Soccorso ha eseguito più di 5 accessi nel solo anno 2023. “Le cause degli accessi ripetuti – spiega Antonio Voza, Segretario nazionale SIMEU – sono molteplici e molto differenti tra loro: ci sono persone con grandi difficoltà sociali, come i senza fissa dimora, ma anche pazienti con condizioni croniche che hanno necessità frequenti, come i pazienti con patologia psichiatrica, oncologica, geriatrica. Il denominatore comune è certamente la presenza di problematiche, siano cliniche o assistenziali, che comunque non trovano soluzioni e generano inevitabilmente la categoria dei “frequent flyers” del Pronto Soccorso: l’espressione evidente di carenze esterne all’obiettivo della Medicina d’Emergenza Urgenza ma che possono rivolgersi solo ad essa”.