Tensioni commerciali Ue-Cina, agroalimentare in fuoco incrociato
Tensioni commerciali Ue-Cina, agroalimentare in fuoco incrociatoRoma, 17 giu. (askanews) – Proseguono le tensioni commerciali tra l’Unione Europea e la Cina, e il settore agroalimentare si trova sottoposto a un fuoco incrociato. Dopo l’indagine già avviata sulla produzione di brandy nell’UE, le autorità cinesi hanno annunciato infatti oggi l’avvio di un’indagine antidumping sulle esportazioni di carne suina dell’UE. La mossa segue la conclusione della settimana scorsa dell’indagine della Commissione Europea sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi.
Il Copa Cogeca rende noto che, dopo diverse settimane di indiscrezioni a Bruxelles, oggi il settore della carne suina dell’UE ha ricevuto la conferma dell’avvio di un’indagine antidumping sulle sue esportazioni verso la Cina. Considerati i recenti sviluppi e le crescenti tensioni commerciali tra UE-Cina, i produttori agroalimentari dell’UE sono diventati sempre più cauti nei confronti di un’ulteriore escalation, data la bilancia commerciale positiva di cui il settore gode negli scambi con la Cina. Questa non è la prima volta che i prodotti agroalimentari più performanti dell’UE si ritrovano nel fuoco incrociato di controversie riguardanti altri settori. Dal punto di vista dei produttori di carne suina e del settore agroalimentare “questo non è accettabile”, spiega il Copa Cogea.
“Partecipare a questa indagine sarà un processo molto costoso e gravoso e molto probabilmente porterà alla perdita di mercato in Cina – spiega il sindacato degli agricoltori europei – Le nostre esportazioni di carne suina verso la Cina sono già diminuite significativamente negli anni precedenti, poiché è stata ricostruita la produzione locale in seguito alla grande epidemia di peste suina africana, ma l’UE esporta ancora importanti quantità di sottoprodotti, molti dei quali non trovano realmente il loro mercato in Cina”. Questa indagine avrà quindi sicuramente un impatto sui produttori dell’UE, in particolare quelli di Spagna, Paesi Bassi, Danimarca, Germania, Francia ma anche Belgio, che ha recentemente riacquistato l’accesso al mercato cinese.
“La Commissione dovrebbe assicurarsi – chiede infine il Copa Cogeca – che non si verifichi un’ulteriore escalation e che non sia il nostro settore a farsi carico ancora una volta del conto per controversie riguardanti altri settori. Deve inoltre garantire che i nostri produttori siano adeguatamente supportati nel processo di questa indagine e qualunque possano essere gli effetti del suo esito”.