Roma, 23 mar. (askanews) – La Sardegna non sarà penalizzata dal caro carburanti e dal conseguente aumento delle tariffe dei trasporti marittimi. È stato infatti raggiunto a Bruxelles un accordo sulla proposta di regolamento europeo sull’uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio (il FuelEU Maritime) che prevede esenzioni temporanee per le rotte, oggetto di concessioni e obblighi di servizio pubblico, Genova-Porto Torres, Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, Napoli-Cagliari-Palermo e Civitavecchia-Olbia.
“Per la prima volta nella legislazione europea – commenta il presidente della Regione, Christian Solinas – viene applicata una sorta di ‘clausola di insularità’ in un settore di importanza strategica per le imprese e le famiglie sarde. Una grande vittoria per la Regione che è intervenuta nei tavoli di lavoro di Bruxelles per portare la questione insulare all’attenzione dei co-legislatori dell’Ue, del Governo italiano e in particolare del ministro Pichetto Fratin, al quale personalmente avevo chiesto un sostegno incondizionato alla nostra proposta emendativa”. A seguito delle istanze della Regione, il tema insulare è stato sollevato nei negoziati che hanno poi portato all’accordo di compromesso raggiunto ieri, da sottoporre ora ad approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea.
“La Regione – prosegue il presidente Solinas – pur condividendo le finalità ambientali del dispositivo, ha fatto presente che la normativa Ue, se da un lato promuove la decarbonizzazione dell’economia europea, dall’altro rischia di impattare negativamente sui costi di trasporto e conseguentemente sulle tariffe, producendo sostanziali sovraccosti a carico dei cittadini e delle imprese di quei territori – in primis le isole – che hanno nel trasporto marittimo un’imprescindibile infrastruttura di collegamento con le regioni continentali”. La proposta di regolamento FuelEU Maritime fa parte del più ampio pacchetto legislativo “Fit for 55”, presentato dalla Commissione europea il 14 luglio 2021, contenente una serie di misure intersettoriali finalizzate a ridurre, a livello europeo, le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e a raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Il provvedimento, in particolare, introduce limiti sempre più stringenti sull’intensità di carbonio dell’energia utilizzata dalle navi, che dovranno utilizzare combustibili alternativi per le tratte in partenza o in arrivo da qualunque porto dell’Ue, indipendentemente dalla loro bandiera.