Taranto Eco Forum, pubblicato report finale lavori
Taranto Eco Forum, pubblicato report finale lavoriRoma, 25 giu. (askanews) – Con la pubblicazione del report finale, si chiude ufficialmente l’edizione 2024 del “TEF – Taranto Eco Forum”.
Un corposo documento di sintesi dei lavori svolti nelle giornate del 23 e 24 maggio scorsi, nella sede del “Dipartimento jonico in sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture” dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, è l’atto finale dell’evento organizzato da Eurota ETS e RemTech Expo, con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e in co-branding con il Comune di Taranto, oltre che con il sostegno del main partner ENI e di alcuni altri partner come Edison Next e CTE Calliope. Come pianificato sin dalle prime riunioni del comitato tecnico-scientifico, presieduto da Vito Felice Uricchio (Commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione dell’area di Taranto), l’eredità del TEF 2024 è una “mappa” dettagliata del confronto che si è sviluppato nelle otto tavole rotonde dedicate ai temi scelti quest’anno: “Intelligenza artificiale, innovazione reale”, “Safety aziendale”, “Responsabilità sociale d’impresa”, “Biorisanamento, bonifiche e valorizzazione dei rifiuti”, “Blue economy, tra mare e porto”, “Acqua, risorsa preziosa da proteggere”, “Energie rinnovabili, produzione e scambio” e “Mobilità sostenibile, il trasporto del futuro”.
Con ben 94 contributi di alto spessore tecnico e scientifico, il report del TEF 2024 si presenta come una guida aggiornata rispetto alle evoluzioni che stanno avvenendo nei settori dell’ambiente e dell’innovazione, in particolare rispetto alle indicazioni che provengono dall’Unione Europea con i principi della “transizione giusta”. «Vogliamo offrire all’intera comunità questo “libro bianco” della transizione giusta, equa e sostenibile per tutti – ha spiegato Patrick Poggi, presidente di Eurota ETS – affinché i cittadini possano familiarizzare con i suoi principi e gli stakeholder possano approfondirne le applicazioni. Per questo abbiamo deciso di renderlo pubblico e fruibile, oltre che metterlo a disposizione della nostra rete di relazioni: si tratta di un patrimonio condiviso che orienterà meglio le scelte di ognuno. Contiamo di istituire un tavolo istituzionale di confronto basato proprio sui contenuti del report, affinché la partita della transizione giusta sia giocata senza escludere i territori e le persone».
«La povertà energetica è un fenomeno attuale – il commento di Silvia Paparella, consigliera delegata di Ferrara Expo e general manager di RemTech Expo – su cui i Paesi stanno investendo risorse importanti. Di fatto, si tratta di persone singole, o famiglie, che hanno la necessità di poter fruire di servizi essenziali come il diritto a vivere in un ambiente sano, salubre e accogliente. Un fenomeno che, in epoca di cambiamenti climatici, diventa ancora più centrale per la salute ed il benessere dei cittadini. Cambiamenti che rappresentano spesso anche un potenziale pericolo per la salute e un costo sanitario e ambientale. La povertà energetica è sempre più all’attenzione nelle agende della politica nazionale e mondiale e diversi sono gli approcci e le possibili strategie in ottica di risoluzione. Non si tratta di un problema di pochi, ma di un costo ambientale, sanitario e sociale per tutti. Con questo spirito di analisi nasce questo “libro bianco” sulla transizione giusta, promosso dal TEF, nell’intento di mettere a sistema alcune delle best practices e delle proposte che abbiamo incontrato nel corso della sua seconda edizione. L’intento è di condividere alcuni aspetti di una discussione che è in corso e che affonda le sue radici nel pacchetto “Fit for 55” proposto in Europa. Un esempio di come non sia semplice, ma assolutamente possibile lavorare, tutti per la transizione ecologica di pari passo con l’equità sociale». «Nel nostro Paese i momenti di riflessione, di approfondimento attorno ai temi della transizione, dello sviluppo sostenibile, si registrano dappertutto. Ma il TEF 2024 – ha aggiunto Rinaldo Melucci, sindaco del Comune di Taranto – ha avuto qualcosa che lo ha differenziato dagli altri incontri sullo stesso tema: non è stato banale che si sia svolto a Taranto, proprio un luogo dove la transizione si sta facendo da qualche anno puntando anche a offrire al mercato, agli investitori privati, alla pubblica amministrazione, ai giovani, al sistema di imprese, agli altri stakeholder di territori critici, che devono affrontare le stesse sfide, delle “buone pratiche”, le stesse che stanno attirando con sempre maggiore continuità l’interesse delle politiche europee e tanti investimenti pubblici. Il TEF 2024 ha avuto il pregio di parlare di una transizione che qui, nel capoluogo ionico, è già partita, come del resto dimostra la programmazione degli enti locali, si pensi alle BRT elettriche o ai contenuti dell’accordo di programma per l’ex Ilva che deve condurci verso la decarbonizzazione del modello industriale ereditato dal secolo scorso, un modello obsoleto da cui la città si sta emancipando. Il TEF 2024 è stato di più di un convegno: ha raccontato lo stato dell’arte di questa trasformazione indicando come sintetizzare gli sforzi nella direzione di completare questa transizione che non sarà veloce, che richiederà tempo e impegno, ma che a Taranto ha già avuto inizio».
Dei molteplici spunti rintracciabili nelle oltre 60 pagine del documento, infatti, è utile sottolinearne alcuni che hanno segnato la centralità del TEF 2024 nel generale dibattito nazionale: gli investimenti sulle fonti energetiche alternative e sull’idrogeno in particolare; l’interazione tra sistemi di trasporto differenti, l’utilizzo di biocarburanti e, appunto, l’imponente progetto delle BRT a Taranto; l’uso della responsabilità sociale d’impresa come leva per la sostenibilità; le nuove frontiere del riciclo chimico delle plastiche o del recupero dei rottami aeroportuali; la grande sfida della protezione delle fonti idriche nell’ottica dell’economia circolare; la sicurezza nelle aziende intesa come valore e non come costo; lo sviluppo della filiera della blue economy con innovazioni di materiali, utilizzo di carburanti alternativi e impianti di rinnovabili off shore; l’intelligenza artificiale con le sue positive implicazioni nella gestione della produzione manifatturiera, ma anche i risvolti etici e legali che il suo abuso può comportare. Nel report trovano spazio anche due importanti approfondimenti: il primo sui contenuti del “Manifesto della Scienza” presentato dall’Italian Scientists Association, il secondo sulla terza edizione della “call for startup” dell’acceleratore Faros di CDP Venture Capital. Infine, il documento contiene anche una sintesi dei lavori svolti durante la sessione internazionale caratterizzata da oltre 100 collegamenti in streaming, per un totale di circa trenta paesi coinvolti (tra i quali Perù, Brasile, Marocco, Usa, Austria, Grecia, Bangladesh e, naturalmente, Italia), ormai tratto peculiare del “TEF – Taranto Eco Forum”.