Mattarella: porre limiti a decisioni della maggioranza è condizione minima di democrazia
Mattarella: porre limiti a decisioni della maggioranza è condizione minima di democraziaRoma, 3 lug. (askanews) – “Le condizioni minime della democrazia sono esigenti: generalità e uguaglianza del diritto di voto, la sua libertà, proposte alternative, ruolo insopprimibile delle assemblee elettive e, infine e non da ultimo, limiti alle decisioni della maggioranza, nel senso che non possano violare i diritti delle minoranze e impedire che possano diventare, a loro volta, maggioranze”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella intervenendo a Trieste alla cerimonia di apertura della 50esima edizione delle Settimane sociali dei cattolici in Italia e citando una riflessione di Norberto Bobbio. “Occorre attenzione per evitare di commettere l’errore di confondere il parteggiare con il partecipare. Occorre, piuttosto, adoperarsi concretamente affinché ogni cittadino sia nelle condizioni di poter, appieno, prendere parte alla vita della Repubblica”. “I diritti si inverano attraverso l’esercizio democratico. Se questo si attenua, si riduce la garanzia della loro effettiva vigenza. Democrazie imperfette vulnerano le libertà: ove si manifesta una partecipazione elettorale modesta. Oppure ove il principio ‘un uomo-un voto’ venga distorto attraverso marchingegni che alterino la rappresentatività e la volontà degli elettori”. Poi ha aggiunto che non bisogna arrendersi “pragmaticamente” alla scarsa partecipazione elettorale perchè non esiste democrazia “senza l’esercizio del ruolo degli elettori”.
“La democrazia si invera ogni giorno nella vita delle persone e nel mutuo rispetto delle relazioni sociali, in condizioni storiche mutevoli, senza che questo possa indurre ad atteggiamenti remissivi circa la sua qualità – osserva il capo dello Stato -. Si può pensare di contentarsi che una democrazia sia imperfetta? Di contentarsi di una democrazia a ‘bassa intensità’? Si può pensare di arrendersi, ‘pragmaticamente’, al crescere di un assenteismo dei cittadini dai temi della ‘cosa pubblica’. Può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori?”, chiede Mattarella pensando “alla defezione/diserzione/rinuncia intervenuta da parte dei cittadini in recenti tornate elettorali”. “Nel cambiamento d’epoca che ci è dato di vivere avvertiamo tutta la difficoltà, e a volte persino un certo affanno, nel funzionamento delle democrazie. Oggi constatiamo criticità inedite, che si aggiungono a problemi più antichi. La democrazia non è mai conquistata per sempre”.
“Anzi – osserva il capo dello Stato – il succedersi delle diverse condizioni storiche e delle loro mutevoli caratteristiche, ne richiede un attento, costante inveramento”.